Presentato il libro “Filogaso Nel Secolo Breve” di Nicola Iozzo


E’ stato presentato lunedi 7 Agosto alle ore 21,30 nella suggestiva piazza di S. Agata, antistante l’antico paese distrutto dal terremoto del 1638, alla presenza di un numeroso pubblico, il libro edito da Libritalia, di Nicola Iozzo dal titolo: “Filogaso Nel Secolo Breve: Frammenti di Storia Locale”. 

Il libro racconta, con dovizia di particolari, frutto di un’approfondita ricerca documentale presso gli archivi di Stato e presso l’archivio Comunale di Filogaso, presso il museo di Reggio Calabria, prendendo spunto dai racconti orali di alcuni abitanti, gli episodi più significativi e culturalmente interessanti di quello che gli storici hanno definito il “Secolo Breve” accaduti a Filogaso. I saluti del sindaco ,ing. Massimo Trimmeliti, e della presidente della Proloco, arch. Annamaria Galati hanno aperto i lavori dell’evento.

L’autore, dopo aver rivolto un caloroso saluto e ringraziamento al sindaco ing. Massimo Trimmeliti, alla presidente della Proloco architetto Annamaria Galati ed agli illustri relatori prof. emerito di antropologia presso l’Unical e scrittore ,Vito Teti, all’editore della casa Editrice Libritalia, Enrico Buonanno, a padre Carmelo Silvaggio ,rettore della basilica della Madonna di Monserrato in Vallenga, e al dottore Candido Francica,marchese e nobile di Panaja, ha illustrato il contenuto del libro soffermandosi su alcuni aspetti che, a suo dire, hanno lasciato tracce indelebili nei protagonisti , nelle loro famiglie ed in tutto il paese.

In particolare si è soffermato sui terremoti del 1905 e del 1908 ,  sui caduti in guerra durante i due conflitti mondiali e sui soldati insigniti della medaglia d’oro appartenenti alla Brigata Catanzaro. Fu quello un episodio ignominioso che ancora oggi a distanza di tantissimi anni lascia sgomenti e sul quale non si è scritto abbastanza e non si è indagato approfonditamente per far piena luce sui soldati fucilati, il cui unico torto fu quello di essersi ribellati agli ordini dei generali della brigata per il trattamento inumano, sprezzante , ingiusto e non privo di un certo antimeridionalismo loro riservato.

Ha poi descritto la rivolta contro il regime fascista, una delle tante accadute in quel ventennio sottaciute dal regime e dalla stampa,  conclusasi con l’incendio del municipio. Fu una rivolta più che all’ideologia imperante, al pensiero unico, alla mancanza della libertà, alla tasse che costringevano le persone agli stenti di una vita misera. La fame può più di ogni altra cosa e muove anche le persone pacifiche come quelle di un paese tranquillo come Filogaso. 

Il ritrovamento durante gli scavi in un cantiere edile e durante l’aratura di un terreno rispettivamente delle monete romane del terzo secolo A.C. e di un dolium romano,  che dimostrano le origini antiche del paese, conclude l’esposizione appassionata dell’autore. Gli interventi dei relatori hanno posto l’accento sui vari aspetti trattati.

L’editore Buonanno ha sottolineato l’importanza della memoria di quegli eventi da trasmettere alle giovani generazioni ed alle scolaresche. Libri come questi andrebbero divulgati nelle scuole per intavolare con i giovani un confronto ed un dibattito sul passato dei loro avi e sull’importanza della libertà. Il futuro è figlio del passato e da esso trae spunto ed origine.

Il dottore Candido Francica, molto empatico e cordiale, ha fatto un excursus sulle famiglie nobili di Filogaso e dei paesi vicini   sottolineando il ruolo che negli anni hanno avuto nello sviluppo economico e sociale delle comunità   e ricordando la discendenza del titolo nobiliare del marchesato di Panaja-Filogaso-S.Onofrio. Padre Carmelo ha tenuto a sottolineare l’aspetto religioso dei cittadini di Filogaso, ha parlato delle parrocchie esistenti e degli arcipreti che si sono succeduti negli anni. Un particolare pensiero ha rivolto ai defunti ricordando il comportamento profondamente religioso di alcuni di loro. 

Infine il prof. Teti con le sue argute considerazioni e la sua vasta cultura umanistica ha inserito in un contesto più ampio le vicende raccontate nel libro.   Borges immagina un uomo intento a disegnare il globo terrestre ed alla fine si accorge   che il globo è tanto piccolo da poter essere contenuto nel palmo di una mano,  e De Martino,  nel suo villaggio della memoria, descrive un viaggiatore che ha girato il mondo e dopo infiniti giri ritorna nello stesso luogo di partenza.

In fondo   le radici dell’uomo sono difficili da sradicare e ognuno di noi è figlio del passato e delle sue radici ,come lo è l’autore che ,dopo un lungo peregrinare e dopo il suo “viaggio dell’anima” ,  ritorna al suo borgo natio restituendo al paese quel che dal paese ha ricevuto, arricchendo il suo bagaglio culturale ed umano.

Con questo libro l’autore ha raccontato avvenimenti importanti che hanno segnato la storia del paese per restituirli alla memoria delle giovani generazioni. Un pubblico attento e partecipe fino alla fine della manifestazione è stata la dimostrazione tangibile dell’apprezzamento e del gradimento della presentazione del libro.