Proprio nei giorni in cui la nostra regione sembra essere usata come “merce di scambio” fra i partiti per fare e disfare gli equilibri sui tavoli nazionali, noi di Chi.Ce, dal nostro angolo di Calabria, stiamo portando avanti una petizione (che sta ottenendo importanti riscontri) sulla piattaforma “Change.Org” per chiedere le dimissioni della senatrice Silvia Vono, l’ultima (in ordine cronologico) dei voltagabbana.
Perché noi siamo stanchi di approfittatori e politici che usano il voto ed il consenso solo per i propri interessi. Gelsomina Silvia Vono è stata votata in Calabria e rappresenta un territorio che l’ha sostenuta massicciamente in quanto simbolo e rappresentante della volontà di cambiamento di una terra. Non può cambiare appartenenza politica a suo piacimento.
Questa gente non ci rappresenta, i calabresi hanno orgoglio, dignità e voglia di fare. Chi si svende per inseguire interessi personali o ambizioni politiche non merita di rappresentarci. Per cui chiediamo subito le dimissioni da Senatrice della Repubblica di Silvia Vono, per avere tradito il mandato a cui era stata chiamata.
La Senatrice Silvia Vono è stata eletta il 4 marzo 2018 con il Movimento Cinque Stelle, e la sua candidatura è stata letteralmente “calata dall’alto”, non avendo partecipato alle cosiddette “Parlamentarie” del Movimento. Che quindi ha nutrito in lei grande fiducia, accompagnandola in una vittoria elettorale che è stata storica ed emblematica in quanto, nel seggio di riferimento, è stata scardinata una storica roccaforte del centrodestra. Vinte le elezioni, la Vono ha subito ottenuto dal suo partito/movimento diversi incarichi in Commissioni permanenti e Commissioni parlamentari.
La sua elezione è arrivata grazie all’altissima percentuale di elettori che hanno scelto, proprio in un collegio prima definito “blindato”, il Movimento Cinque Stelle in Calabria quale fautore di un cambiamento voluto e sperato, rispetto alla politica regionale e nazionale, in special modo a contrasto degli ultimi governi nazionali a motrice PD e soprattutto renziana. Tale mandato non può essere così beceramente sconfessato aderendo al partito che rappresenta esattamente la parte politica opposta, quella da cui la gente ha chiesto e preteso, attraverso il voto, un reale cambiamento.