Continuava a perseguitare l’ex moglie, pedinandola, braccandola per strada, addirittura prendendole a pugni il cofano dell’auto e nascondendosi dietro la porta d’ingresso del suo luogo di lavoro in attesa di potersi intrufolare con l’inganno. Era giunto addirittura ad infilarsi nella macchina dell’ex suocero, minacciandolo di tagliare la testa del più piccolo dei suoi figli. Per sopravvenuti problemi psichiatrici la loro relazione era finita da oltre un anno. Per questo motivo, V.P., un 59enne gaglianese è finito ai domiciliari.
Una rapida e serrata attività d’indagine eseguita congiuntamente dai Carabinieri della Stazione di Gagliano e dal Nisa presso la Sezione di PG della Procura catanzarese, ha permesso di ricostruire quanto accaduto, confermato dai testimoni oculari, dai parenti e dal datore di lavoro della donna, nonchè di mettere in chiaro la patologia psichiatrica dell’uomo, riconducibile ad un forte disturbo bipolare per il quale l’indagato rifiutava cure e terapie.
L’attenta attività degli inquirenti, riepilogata sul tavolo della Sostituto Procuratore dottoressa Stefania Paparazzo, ha posto le basi per una richiesta di misura cautelare urgente, disposta poi dall’Ufficio Gip del Tribunale del capoluogo, ed eseguita dagli stessi organi di P.G. che avevano indagato. L’indagato, già proprietario di una palestra del quartiere Gagliano, è stato tratto in arresto e condotto ai domiciliari in una casa di cura del basso jonio ove curerà le proprie patologie e non potrà più nuocere alla sua ex moglie e alla crescita dei due piccoli. L’impegno dei militari della Stazione di Gagliano con la collaborazione della P.G. a disposizione dell’autorità giudiziaria cittadina, ha, ancora una volta, evitato che il peggio potesse accadere.