Il responsabile dell’ambulatorio oncologico della Casa della salute di Scilla è stato sospeso dall’esercizio della professione. La misura è stata eseguita dalla Guardia di finanza di Reggio Calabria su disposizione del gip di Reggio su richiesta della Procura della Repubblica.
Secondo gli inquirenti, il medico, approfittando dello stato di soggezione psicologica dei suoi pazienti e dei familiari che li accompagnavano, li avrebbe indotti a credere che la somministrazione della terapia prescritta necessitasse di visite preventive a pagamento da eseguirsi presso il suo studio privato. Lo specialista si sarebbe fatto così pagare le visite che dalle risultanze delle indagine non solo sarebbero state inutili, ma anche a totale carico del servizio Sanitario Nazionale.
Il medico, oltre a percepire una doppia retribuzione, avrebbe pertanto arrecato un notevole danno ai pazienti, come conseguenza della dolosa carenza di informazione sulla possibilità di ottenere la stessa prestazione in sede ospedaliera. Il professinista avrebbe ricevuto 3.120 euro (130,00 euro a visita per 24 visite), dal settembre 2014 al marzo 2016.
Alcuni dei pazienti, per soddisfare le richieste del dottore avrebbero addirittura chiesto presiti ad amici e familiari. La gravità dei fatti accertati ha portato alla sospensione dell’esercizio della professione e al sequestro preventivo dei conti correnti bancari.