Pasqua degli Ortodossi, e Luigi Giglio da Cirò


Castello Carafa, posto nella parte alta del vecchio borgo di Cirò

Castello Carafa, posto nella parte alta del vecchio borgo di Cirò

 Gli ortodossi, che, è bene dirlo subito, non sono una sola Chiesa ma molte Chiese autocefale, cioè nazionali, in una cosa sono d’accordo tra loro: mantengono il calendario giuliano. Perciò oggi, 5 maggio, è Pasqua degli Ortodossi.

 Dobbiamo prenderla alla molto lontana. Romolo divise l’anno in dieci mesi. Il calcolo era approssimativo, e nei secoli il calendario romano era, sotto gli occhi di tutti, sfasato rispetto alla realtà. Le date della storia romana repubblicana sono sbagliate: però, per carità, teniamocele come sono.

 Tutti lo sapevano, e nessuno faceva niente, finché non arrivò il castigamatti Cesare Dittatore, il quale incaricò Sosigene di Alessandria, e sancì l’anno di dodici mesi e 365 giorni; e siccome superavano sei ore, istituì un giorno intercalare, quello che noi chiamiamo bisestile: ante diem bis sextum Kalendas Maias, 24 due.

 Bene, se non fosse che mancavano altri sei minuti, che, in quindici secoli, causarono un problema. Si aprì un dibattito scientifico, proprio per la data della Pasqua, risolto da Luigi Giglio da Cirò, i cui calcoli vennero portati a Roma dal fratello Antonio, e tramite il cardinale Sirleto, presentati a papa Gregorio XIII, il quale, decisionista come Cesare, emanò nel 1582 la Bolla “Inter gravissimas… ”, cancellò dieci giorni, e sancì l’attuale calendario, detto perciò gregoriano. L’adottarono i cattolici, e molto più tardi i protestanti: la Gran Bretagna solo con l’UK e gli Hannover, nel 1714.

 A proposito, critici letterari che da secoli vi accapigliate sulle date del viaggio di Dante all’Aldilà, nessuno si è ricordato che l’Alighieri, come gli altri, usava un calendario sbagliato?

 A proposito due: nella Calabria del 2024 quasi nessuno ha la minima idea di chi fossero Giglio e Sirleto; e dico i plurilaureati, non gli scappati di casa. Figuratevi le pubbliche autorità! Come sempre da due o tre millenni, è colpa nostra e non di misteriosi nemici.

 Le Chiese ortodosse, che non accettano nulla di papale, non adottarono il gregoriano: gli Stati, forse qualcuno sì, per esempio l’Unione Sovietica e l’attuale Russia. Ma la rivoluzione comunista di ottobre 1918 avvenne quando a San Pietroburgo era sì ottobre, ma in Europa si lesse su giornali datati novembre.

 Auguri comunque ai cristiani ortodossi per la loro Pasqua.

Ulderico Nisticò