Per il secondo anno consecutivo sarà una Pasqua blindata a causa dell’emergenza covid. Tutta l’Italia sarà in zona rossa e come unica deroga la visita a parenti ed amici in tutta la Regione nei tre giorni delle festività ad un massimo di due persone, comprese eventualmente persone disabili e figli minori di 14 anni conviventi. Spostamenti off limits nelle località turistiche, tra divieti e ordinanze sullo stop agli spostamenti verso le seconde case a seconda delle singole Regioni (in Calabria consentite solo se si è residenti, vietate invece per chi risiede in altri territori) e in generale blindata dalle misure del nuovo decreto anti-Covid.
Dal 3 al 5 aprile arterie stradali, hub, parchi, luoghi della movida e spiagge d’Italia – tutta in zona rossa per tre giorni – saranno sorvegliate speciali dalle forze dell’ordine. Il faro è puntato in particolare sulle aree urbane più esposte al rischio di assembramenti e le zone turistiche: le indicazioni del Viminale ai prefetti sono quelle di potenziare il monitoraggio sugli spostamenti in occasione delle festività. La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha annunciato controlli “rigorosi”, ma sempre nel segno dell’equilibrio, in modo da tenere conto della doppia esigenza di far rispettare le prescrizioni in vigore e considerare nel contempo la stanchezza degli italiani alle prese con un anno di divieti e chiusure.
Anche se il punto verrà fatto solo nelle prossime ore alla riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, è certo il rafforzamento dei controlli di polizia nei giorni di Pasqua, con 70mila uomini in campo previsti. Al tavolo, i vertici delle forze dell’ordine e dell’intelligence valuteranno le misure da adottare anche alla luce del decreto legge in arrivo, secondo cui restano vietati gli spostamenti tra le Regioni a meno che non si abbia una seconda casa, eccetto in quei territori con ordinanze più restrittive delle stesse Regioni, già annunciate da alcuni governatori.
La mobilità è consentita solo per motivi di lavoro, salute e necessità e sarà sempre possibile rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione. Posti di blocco e verifiche che si aggiungeranno ai quasi 40 milioni di controlli alle persone – di cui 633 mila sanzionate – già effettuati solo negli ultimi venti giorni da parte delle forze di polizia, insieme ai militari di Strade sicure e alle polizie locali.
Intanto il nuovo decreto anti-Covid conferma l’abolizione per un mese delle zone arancioni. È previsto che fino al 30 aprile l’Italia sarà solo rossa o arancione. La bozza del nuovo decreto legge Covid è stata discussa nel pomeriggio durante un Consiglio dei ministri chiamato a dare il via libera alle nuove norme in vigore dal 7 al 30 aprile. Norme che, secondo le schema stabilito nell’ultima cabina di regia, escludono quindi la riapertura a pranzo di bar e ristoranti, prevista invece solo dal colore giallo.
Solo in ragione dell’andamento dell’epidemia, nonché dello stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini di cui all’articolo 1, comma 457, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, con particolare riferimento alle persone anziane e alle persone fragili, con deliberazione del Consiglio dei ministri, sono possibili determinazioni in deroga” alla norma che per tutto il mese di aprile applica la zona arancione anche alle Regioni che abbiano dati da zona gialla. E non finisce qui, visto che la stretta prevede che fino al 30 aprile nelle zone rosse non sarà consentito andare a trovare parenti o amici una volta al giorno e in massimo due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) come invece sarà permesso nel weekend di Pasqua quando tutta Italia sarà in rosso.