Torna anche quest’anno Orientagiovani, la manifestazione promossa da Confindustria su tutto il territorio nazionale e voluta per mettere in relazione il mondo delle imprese e gli studenti. A Catanzaro, l’evento coordinato dal gruppo dei Giovani Imprenditori di Confindustria Catanzaro, si terrà il prossimo 24 gennaio, a partire dalle 9:00, presso l’auditorium “G. Casalinuovo”.
Il tema scelto per il 2019 è “Il successo del fallimento!”, un argomento emblematico dal punto di vista sociale ed economico attraverso cui stimolare la riflessione nei ragazzi grazie alle testimonianze dirette di giovani imprenditori e capitani d’industria affermati.
Inoltre, grazie alla collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale diretto da Maria Rita Calvosa, quest’anno si è riusciti a concentrare in un’unica iniziativa un confronto ampio con le scuole: «Orientagiovani è il modo migliore per far conoscere ai ragazzi la realtà produttiva locale, ciò che le imprese fanno e ciò di cui le imprese avranno bisogno nei prossimi anni – ha spiegato Caterina Froio, presidente dei Giovani Imprenditori catanzaresi -. Siamo felici di aver trovato una sponda organizzativa concreta nell’Ufficio scolastico regionale perché avremo la possibilità di arrivare in maniera più diretta e immediata agli studenti: vogliamo avere modo di interagire con loro durante tutto l’evento».
Orientagiovani è quindi un’occasione concreta di affrontare alcuni degli aspetti determinanti quando si parla di politiche attive per il lavoro come l’incontro tra domanda e offerta e l’emigrazione alla ricerca del lavoro: «Non scopro di certo io quanto sia difficile oggi per un giovane calabrese, che abbia anche acquisito buone competenze professionali, trovare lavoro nella propria terra – ha detto Aldo Ferrara, presidente di Confindustria Catanzaro -. Ma c’è anche una difficoltà da parte delle aziende nel trovare forza lavoro adatta. È come se le aziende parlassero una lingua diversa da quella dei giovani, pertanto capirsi è spesso complicato: Confindustria vuole quindi costruirsi un ruolo da “traduttore”, da intermediario grazie al quale mettere a confronto le esigenze delle imprese con le competenze che i giovani possono acquisire, così da favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Per farlo, però, abbiamo bisogno della forte collaborazione delle università, e non parlo solo di quelle calabresi, a cui è demandato il compito più delicato e che riguarda la costruzione dell’offerta formativa. Ecco, il progetto da realizzare, che è di certo ambizioso ma senza dubbio determinante per il futuro del Paese, prevede la collaborazione tra tutti questi soggetti così da costruire un percorso virtuoso in cui i giovani che vogliono rimanere in Italia e nella loro regione d’origine possano trovare il modo di formarsi nei campi a loro più congeniali tra quelli più utili al settore produttivo».