Come anticipato nella conferenza stampa, che si è tenuta lo scorso 6 luglio presso la Legione Carabinieri Calabria da parte del Comandante, Generale di Divisione Pietro Salsano, i controlli nell’ambito dell’operazione denominata “WAVE” stanno proseguendo in tutti gli 800 km della costa calabrese.
Una task force operativa composta, nei territori di volta in volta interessati, dai Carabinieri delle locali Compagnie, quelli dei Reparti Speciali dell’Arma come i Nuclei Carabinieri Antisofisticazione e Sanità e Ispettorato del Lavoro, i Carabinieri Forestali e gli uomini delle Capitanerie di Porto di Soverato e Vibo Valentia e Catanzaro Lido con l’obiettivo di verificare il rispetto di normative che interessano i comparti del lavoro, dell’ambiente, dell’igiene e sicurezza dei prodotti agroalimentari oltre che delle concessioni demaniali delle strutture ricettive e dedicate alla balneazione.
Nel complesso, 9 titolari di strutture turistiche sono stati denunciati all’A.G. per violazioni varie, sospese 9 attività commerciali, elevate sanzioni amministrative per circa 200.000 euro, trovati 16 lavoratori in nero di cui 1 minorenne, sequestrati 169 kg di alimenti destinati al pubblico per la maggior parte pesce di provenienza non tracciata. Sono stati sequestrati 2575 mq di aree demaniali marittime abusivamente occupati.
In particolare, sulla fascia costiera tirrenica, a Lamezia Terme, è stato effettuato un sequestro di circa 1000 mq di spiaggia priva di concessione demaniale, un’attività commerciale sospesa per l’impiego di n.3 lavoratori irregolari, un sequestro di circa 25 kg di prodotti ittici privi di tracciabilità e sanzioni amministrative per un totale di 19.000 euro circa, in attività commerciali del settore turistico alberghiero.
A Gizzeria Lido sono state sospese 4 strutture turistiche alle quali sono state conteste sanzioni amministrative e penali per un totale di 17.000 euro a seguito di molteplici irregolarità igienico sanitarie, sequestrati 18 kg di alimenti ittici e sequestrata, anche, un’area di 75 mq per abusivismo sul demanio marittimo.
Mentre sul litorale ionico, a Catanzaro, nel quartiere Lido un ristorante è stato sospeso e il titolare deferito all’Autorità Giudiziaria contestandogli sanzioni amministrative per un totale di 60.000 euro perché nella struttura sono stati trovati 5 lavoratori irregolari e molteplici violazioni sulla sicurezza sul lavoro. In altri due ristoranti della zona marinara del capoluogo elevate sanzioni amministrative per 13.500 euro per carenze igienico sanitarie e violazioni in materia di tutela del lavoro.
A Sellia Marina il titolare di uno stabilimento balneare è stato denunciato a piede libero per non aver ottemperato ad un’ordinanza di demolizione e per l’occupazione abusiva di 1500 mq di area demaniale con sdraio e ombrelloni.
Nella circostanza, sono state altresì contestate sanzioni amministrative per un totale di oltre 13.000 euro, per la presenza di un lavoratore minorenne irregolare, per la mancata tracciabilità di 104 kg di alimenti di varia tipologia che sono stati sequestrati, per la somministrazione di bevande e alimenti senza aver fatto la prevista comunicazione alle Autorità competenti e per l’assenza della dotazione di sicurezza balneare.
Contestate anche sanzioni amministrative per un totale di 11.100 euro e sospensione dell’attività ad un altro stabilimento balneare trovato in assenza di scia sanitaria e di scia per la somministrazione di bevande e alimenti oltre alla presenza di un lavoratore in nero.
I controlli hanno riguardato anche alcune attività di ristorazione ubicate in prossimità del demanio marittimo di Cropani e Botricello e hanno fatto emergere carenze igienico sanitare e strutturali e mancanza di un aggiornato piano di autocontrollo con la conseguente contestazione di sanzioni amministrative, nonché del delitto di falsità ideologica in atto pubblico, commesso dal titolare di una delle strutture controllate, per ottenere l’autorizzazione ad esercitare l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande.
Al gestore di un noto resort è stata comminata la sanzione amministrativa di euro 5.000 per la mancanza di procedure di autocontrollo per la lavorazione dei prodotti ittici e l’assenza di dotazioni per la sicurezza balneare.
A Soverato sono stati contestati, ad un gestore di un esercizio di ristorazione, illeciti per un importo totale pari a quasi 28.000 euro, oltre alla sospensione della relativa attività commerciale, per l’accertamento di violazioni in tema di impiego di 5 lavoratori in nero, di cui 2 extracomunitari irregolari, inidoneità igienico – sanitaria del locale adibito a ristorante e mancato rispetto delle procedure di autocontrollo basate sui principi del sistema HACCP.
A Pietragrande di Stalettì è stato controllato uno stabilimento balneare – ristorante – bar – discoteca contestando sanzioni amministrative per complessivi 15.323,00 euro in relazione alle molteplici violazioni accertate in materia di sicurezza del lavoro.
Nella fattispecie, dalle verifiche compiute è emerso che il legale rappresentante dello stabilimento balneare, quale datore di lavoro non ha assicurato la prescritta formazione dei lavoratori e non ha custodito come previsto il documento di valutazione dei rischi. Inoltre, l’amministratore unico della società che, in quel sito, si occupa della realizzazione degli allestimenti tecnici audio, non ha provveduto neanch’egli alla prescritta formazione dei lavoratori e non ha custodito secondo le norme il documento di valutazione dei rischi, nonché non ha sottoposto i dipendenti alla prevista visita medica entro le scadenze stabilite.
Infine, il legale rappresentante della società che in quei luoghi opera la ristorazione, in qualità di datore di lavoro non ha intrapreso le misure necessarie affinché i lavoratori possano essere salvaguardati dai rischi di natura elettrica e ha, illecitamente, installato un sistema di videosorveglianza in violazione dello statuto dei lavoratori.
Ai tre distinti amministratori delle partita iva che operano nella suddetta attività commerciale, ciascuno per la parte di competenza, sono state ufficialmente impartite delle prescrizioni, ovvero imposte delle specifiche misure atte a far cessare il pericolo per la sicurezza e per la salute dei lavoratori con l’onere di adempiere entro determinati limiti temporali, a norma del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 nr.81 (Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro).
A Squillace (CZ) sono stati controllati 3 stabilimenti balneari ubicati sul lungomare squillacese. Nell’ambito del servizio sono stati deferiti 2 dei 3 titolari degli stabilimenti balneari poiché in uno era stata riscontrata la presenza di due lavoratori in nero e nell’altro si somministravano alimenti e bevande senza essere stati formalmente autorizzati dal titolare della concessione balneare e, pertanto, sono state anche elevate sanzioni amministrative ai tre stabilimenti balneari, per complessivi 12.200 euro per aver riscontrato la presenza di lavoratori in nero, per carenze igienico sanitarie e per carenze in materia balneare (assenza di assistenza bagnanti e assenza di materiale di primo soccorso), con contestuale sequestro di circa 22 kg di prodotti ittici non tracciati. Lo stabilimento balneare trovato con i due lavoratori non in regola è stata applicata anche la sospensione dell’attività imprenditoriale.
Per le violazioni di carattere penale, i relativi procedimenti sono attualmente nella fase delle indagini preliminari.