La Polizia di Catanzaro a seguito di indagini coordinate dalla Procura Distrettuale del capoluogo ha tratto in arresto Domenico Antonio Cannizzaro cl. ’66, esponente di spicco dell’omonima cosca Cannizzaro-Daponte, per l’omicidio di Gennaro Ventura, avvenuto nel dicembre del 1996. La vittima al momento del delitto svolgeva l’attività di fotografo in Lamezia Terme; attirato in una trappola con la scusa di un appuntamento di lavoro, venne ucciso da un killer, oggi divenuto collaboratore di giustizia, che occultò il cadavere in una vasca sotterranea all’interno di un casolare agricolo abbandonato.
La ricostruzione investigativa della Squadra Mobile di Catanzaro e del Commissariato di di Lamezia Terme sotto la Direzione della Direzione Distrettuale Antimafia ha permesso di accertare che l’omicidio venne deciso e programmato dal soggetto oggi tratto in arresto per vendetta in quanto la vittima, che aveva prestato servizio nei Carabinieri alcuni anni prima dell’omicidio, aveva contribuito, nell’ambito dell’espletamento del proprio servizio all’individuazione e alla conseguente condanna di un parente del Cannizzaro responsabile di una rapina, svoltasi in Tivoli durante la quale era stato sottratto un ingente quantitativo di sostanza stupefacente. I particolari dell’operazione saranno resi noti durante il corso di una conferenza stampa.