Mary Cirillo venne uccisa a colpi da Giuseppe Pilato, reo confesso. Alla base dell’omicidio le liti e la gelosia ossessiva dell’uomo. I fatti risalgono all’agosto 2014. La condanna all’ergastolo con 18 mesi di isolamento diurno inflitta in primo grado per l’imputato, è stata rideterminata in 17 anni e 4 mesi di reclusione.
In appello la pena era stata già ridotta a 26 anni di reclusione previa concessione delle attenuanti generiche e con l’assoluzione da altri due capi d’imputazione. Tale sentenza però era stata impugnata in Cassazione dal legale di Pitaro e i giudici a dicembre 2019 avevano accolto il ricorso presentato dagli avvocati Giuseppe Gervasi e Antonio Mazzone limitatamente alla mancata riduzione della pena, conseguente alla scelta del rito abbreviato, il rito che prevede lo sconto di un terzo della pena prevista.