Il 25 marzo 1940, a Busto Arsizio in provincia di Varese, è nata Anna Maria Mazzini, detta Mina.
L’occasione è quella di formulare i più sinceri Auguri alla cantante più famosa del mondo che, con la sua indiscussa voce, le insuperabili qualità vocali e interpretative, ha fatto innamorare migliaia di fan in ogni parte dei cinque Continenti.
Ci sarebbe da scrivere più di un libro per tutto quello che ha fatto, per aver interpretato più di 1.500 canzoni che sono sempre attuali e che hanno fatto la storia non solamente della canzone italiana ma che è andata oltre per tutti i successi internazionali cui ha dato lustro con la sua indiscutibile voce e a melodie lanciate anche da altri suoi colleghi che sono state ascoltate da milioni di persone.
Ieri sera RAI 3, in previsione del giorno del suo 80° compleanno, le ha dedicato un’intera puntata dove hanno parlato artisti di nota fama, da Fiorello a Giorgia, tanto per citarne alcuni però proprio a Roccella Jonica mentre gli altri dicono e esaltano Mina senza averla mai incontrata, abita Angelo Laganà che con Mina si è esibito sullo stesso palco e che quindi è una delle poche persone che può parlare effettivamente con dati di fatto della cantante che abitava a Cremona perché l’ha realmente conosciuta e con la quale ha avuto modo di stare al suo fianco un’intera giornata, di collaborare fattivamente per essere stato molte ore in sua compagnia.
“In effetti – spiega Angelo Laganà – apprezzato musicista che ha fatto il giro del mondo con le sue composizioni e con l’inseparabile fisarmonica, ho avuto il piacere di esibirmi assieme a Mina sullo stesso palco a Siderno Marina (RC) giovedì 28 luglio del 1966 come si può leggere dalla locandina che tuttora conservo gelosamente”.
In quegli anni d’oro della musica leggera e, in speciale modo per i complessi, la Calabria si è distinta per aver saputo organizzare spettacoli invitando cantanti molto conosciuti, mi riferisco a Rita Pavone, Aurelio Fierro, Riccardo del Turco, Domenico Modugno e quella fatidica serata del mese di luglio oltre a Mina, nel manifesto si leggono altri nomi importanti.
“Ricordo che l’organizzatore del famoso evento era un pompiere di Siderno in collaborazione con l’E.P.T. e in un’unica serata denominata: “Il Gelsomino d’Oro”, ha avuto l’abilità di far esibire cantanti e artisti molto popolari. Negli anni ‘60 esisteva solo la RAI.
Oltre a Mina, che era considerata l’ospite di prima grandezza, siamo saliti sul palco:
il complesso dei “Jokers” di cui facevo parte, Nino Taranto, Claudio Lippi, Giovanni Lacquaniti e Vincenzo Monti.
Oltre a suonare il basso elettrico, ero il cantante dei “Jokers” assieme a Pino, Nino Cimato, Gino Lanzetta, Nicola Marcellino, Pino Borzomì e Armando Barrile.”
In quale parte della cittadina si è svolta quella fatidica festa?
“Sul lungomare di Siderno, fascia jonica in seguito denominata: “Costa dei Gelsomini”.
Vi lascio immaginare quanta gente sia arrivata da tutte le parti della Calabria e, in particolare, dalle cittadine limitrofe”.
Dalla lettura della locandina che ho allegato, c’è stata veramente tanta carne al fuoco.
“Sì, è proprio così – prosegue Angelo Laganà -. Ricordo un particolare, prima di parlare del rapporto di simpatia e reciproca stima che si era instaurato tra me e Mina, sia Claudio Lippi che Nino Taranto sono venuti a casa mia, perché abitavo nei pressi della piazza principale a Siderno, per le prove. I due famosi artisti, hanno presentato le canzoni del loro repertorio e tutti noi del complesso abbiamo fatto del nostro meglio per rendere a proprio agio sia Nino Taranto che Claudio Lippi i quali, dopo le rispettive esibizioni, sono rimasti molto contenti di come avevamo accompagnato le canzoni da loro interpretate.”
Com’è nato il rapporto “speciale” tra te e Mina?
“A tanti anni di distanza, resto ancora incredulo e non saprei come spiegarlo! Sono quelle cose che nascono spontanee, come la simpatia a pelle. Sai che sono persona corretta e quindi è mio desiderio raccontare la verità di tutto quello che è realmente accaduto. Ero appena fresco di laurea in Economia e Commercio ma ancora svolgevo la professione di musicista perché la musica per me è stata, sin da bambino, la mia più grande passione. In quelle ore di tempo che precedevano lo spettacolo serale, Mina si è confidata con me. Mi ha detto di venire da una situazione difficile ma era cosa risaputa perché aveva divulgato la notizia tutta la stampa nazionale e, dopo un breve discorso nel quale ha messo in chiara luce quel momento particolare della sua vita sentimentale, mi ha affidato l’incarico di aiutarla, mi ha chiesto espressamente di farle da segretario. La mia faccia ritengo che le abbia ispirato fiducia. Ricordo come fosse ora e mi ha detto: “Angelo rimani davanti alla porta del mio camerino e non fare passare nessuno perché vado a riposare”!
Il suo impresario era Elio Gigante, un uomo di grande statura e famoso manager che però era impegnato per altri motivi inerenti l’organizzazione, quindi, siccome l’E.P.T. aveva preparato gli stand dove gli artisti si dovevano cambiare prima di andare in scena, ho assunto quell’incarico con grande piacere”.
Il complesso dei “Jokers” era formato da sei elementi, quindi per te è stato un grande onore essere scelto da Mina come persona di fiducia….
“Assolutamente – dichiara convinto Angelo Laganà – perché in quel periodo Mina veniva da una brutta storia sentimentale. Si era, da poco, lasciata con Corrado Pani, grande attore del quale era terribilmente innamorata e dalla cui relazione era nato Massimiliano.
Il suo stato di disagio, più che altro di sofferenza, era palpabile tant’è che il vestito nero con il quale è apparsa su queste foto le stava largo. Tutto dipendeva dal fatto che era notevolmente dimagrita e aveva perso molti chili. Mina era molto impegnata a fare concerti quasi tutte le sere perchè stava attraversando il momento di maggior successo della sua vita artistica per cui era molto stanca.
Dormiva poco perché si muoveva da un capo all’altro della Penisola viaggiando spesso di notte. Mi ha ripetuto più volte: “Angelo stai qua davanti alla porta e se vengono persone che vogliono incontrarmi o per chiedere l’autografi, riferisci che sto riposando”.
In effetti, guardandola negli occhi, mi sono reso conto che aveva una velata tristezza, dal suo volto traspariva la malinconia che riusciva a mascherare per non far trapelare il difficile e delicato momento in cui si era venuta a trovare, non tralasciando il pensiero che a casa l’attendeva Massimiliano che, proprio in quell’anno, nel 1966 aveva 3 anni e pochi mesi”.
La sera, poi, sul palco ci siamo esibiti e Mina ha chiuso la serata con il suo gruppo mandando in delirio tutte le persone che sono appositamente arrivate per ascoltare la suadente voce.
Il fatto che mi abbia chiesto di darle una mano per riposare almeno un paio d’ore, è un ricordo per me indelebile che mi è rimasto nel cuore. Momenti che mi vengono spesso in mente.
Per questo motivo, credo di essere stato un uomo fortunato e spesso penso a chissà quante persone, in quel particolare frangente, avrebbero desiderato di essere al mio posto”.
Dopo tanti anni di silenzio e il successivo ritiro dalle scene il 23 agosto 1978, hai avuto modo di poterla contattare o di sentirla?
“No, sono sincero! Le ho mandato una raccomandata con le foto a Lugano dove risiede ed ha anche una casa discografica, ma non ho ricevuto alcuna risposa da parte sua. Mi rendo conto che, come me, esistano migliaia di fan che l’hanno cercata, così come l’hanno invitata tantissime volte, Fulvio Bernardini, il proprietario della Bussola di Viareggio, la Rai, la Fininvest, ma Mina ha preso la decisione di ritirarsi dalle scene e credo che non ritornerà mai più indietro. Onestamente il fatto che non mi abbia risposto, penso sia dovuto alle innumerevoli richieste. Non le porto rancore anzi conservo, nei miei pensieri, quelle ore speciali e indimenticabili. Mina mi è rimasta sempre nel cuore assieme al grande onore e orgoglio che ho avuto per essermi esibito sullo stesso palco che ha calcato la più grande interprete della canzone italiana. Un’altra circostanza che mi accomuna a Mina è di aver conosciuto e collaborato con il grande autore milanese Alberto Testa che ha scritto il testo, assieme a Federico Balestrieri, della canzone da me composta: “Tornar bambino”, lanciata da Mino Reitano e proprio Alberto Testa ha scritto anche testi di: “Quando quando quando” e “Grande grande grande” con la musica di Tony Renis che Mina ha portato al grande successo.
Mi resterà la piacevole sensazione che porterò per sempre nel mio cuore assieme alle foto che conservo gelosamente e che sono state inserite nel libro del mio curriculum che l’ex Provincia di Reggio Calabria ha stampato, ritenendo che sia il personaggio che ha fatto e dato tanto alla Calabria per le mie numerose iniziative intraprese nel campo dell’editoria, della musica, del giornalismo e della fotografia”.