Le coste joniche della Calabria continuano a rappresentare il punto di approdo privilegiato per gli arrivi di immigrati provenienti dal mediterraneo centro orientale, impegnando in una costante attività repressiva, nel suo ruolo di polizia del mare, la componente aeronavale del Corpo della Guardia di Finanza, rappresentata in Calabria dal Reparto Aeronavale di Vibo Valentia, supportato dalle articolazioni operative aeree e navali del Comando Operativo Aeronavale di Pomezia della Guardia di Finanza, che opera in piena sinergia con le Capitanerie di Porto in mare, la Polizia di Stato e i Carabinieri a terra, senza contare i vari enti che, coordinati dalle prefetture competenti territorialmente, consentono una gestione dei migranti senza esporre a rischi la cittadinanza.
Alle 06:10 di oggi, a otto miglia da Capo Spartivento, una barca a vela di probabile provenienza turca è stata intercettata e fermata da una vedetta della Sezione Operativa Navale di Crotone e da un pattugliatore d’altura del Gruppo Aeronavale di Taranto della Guardia di Finanza.
L’imbarcazione era stata segnalata nella serata di ieri da un Atr 42 del Gruppo di Esplorazione Aeromarittima del Corpo in perlustrazione avanzata sul mare Jonio, e tenuto sotto controllo nel suo avvicinamento alla costa nazionale dal pattugliatore in operazioni. Alle prime luci del giorno è stato affiancato dalla vedetta della Guardia di Finanza che lo ha raggiunto in modo da sorprendere i sospetti trafficanti alla conduzione, impedendogli di porre in essere l’abituale prassi di condurre il natante in prossimità della costa per poi abbandonarlo su un battello più piccolo e darsi alla fuga.
A questo scopo infatti i facilitatori a bordo avevano infatti già predisposto e calato in mare un piccolo gommone in precedenza a bordo della barca a vela, idoneo a consentirgli di raggiungere la riva prima degli altri migranti così da massimizzare le loro possibilità di fuga, dandogli un opportuno vantaggio qualora fossero riusciti a sbarcare senza essere intercettati.
Una volta saliti a bordo, i militari hanno preso il controllo dell’imbarcazione, in grado di navigare in sicurezza e, sotto scorta, l’hanno condotta verso il porto di Roccella Jonica, giungendovi alle ore 11:00 circa del 30 luglio, per le operazioni di polizia, di identificazione, assistenza dei migranti e applicazione della corretta prassi sanitaria.
Oltre ai presunti trafficanti di nazionalità ucraina, sono stati trovati a bordo 93 migranti di nazionalità irachena, iraniana, siriana e kuwaitiana. L’attività della Guardia di Finanza nel particolare settore non è rivolta contro il migrante, soggetto vulnerabile messo a rischio dai trafficanti stessi, quanto nei confronti di questi ultimi, al fine di contenere una modalità di traffico pericolosa per le persone e di ricondurre tutti i migranti che fanno ingresso nel territorio, soprattutto nel periodo di emergenza sanitaria tuttora in atto, in strutture in cui essi possano essere controllati e i gestiti in sicurezza.