Riguardo l’ultimo Consiglio Comunale svoltosi in data 15/02/2021, il gruppo consiliare di opposizione “Montepaone Bene Comune”, composto da Giuseppe Macrì, Giuseppe Celia e Roberto Totino, intende mettere in evidenza alcune obiezioni e riflessioni compiute in occasione del voto relativo all’approvazione del Documento Unico di Programmazione (DUP).
Per prima cosa, appare davvero difficile poter dare credibilità ad un documento propedeutico ai fini della scrittura del futuro Bilancio Comunale, quando già il Revisore dei Conti esprime un parere di coerenza con le linee programmatiche dell’amministrazione, ma che al tempo stesso sottolinea l’impossibilità di esprimere un parere sulla attendibilità e congruità delle previsioni ivi contenute.
Lo stesso gruppo di opposizione ha sollevato una serie di criticità che manifestano una superficialità nella compilazione del documento. Partendo dal presupposto che l’amministrazione è fortemente condizionata nel proprio operato, come da valutazioni conclusive del DUP stesso, da quella che dovrebbe essere la decisione della Corte dei Conti sulla sempre più concreta possibilità di dissesto, nulla tuttavia sta facendo per dimostrare, almeno a chi di competenza, la buona volontà e la capacità di evitare tale situazione che graverebbe ancora di più sui cittadini, già vittime dell’incompetenza a reperire risorse da parte di un’amministrazione che vede gli stessi come l’unica fonte di entrata.
La stessa Corte pone l’accento su due questioni delicate fortemente connesse tra di loro: le anticipazioni di cassa e l’incapacità a riscuotere i tributi. E a nulla valgono le parole dell’Assessore delegato quando afferma che le anticipazioni sono necessarie perché i cittadini non pagano i tributi. Detta affermazione, è anche conseguenza dei continui ritardi dell’amministrazione nel richiedere i dovuti pagamenti, accumulando così pretese di riscossione che in molti casi i cittadini non sono in grado di affrontare. Così come accadrà in questi giorni, in cui i nostri cittadini si vedranno recapitare gli accertamenti relativi all’anno 2015, che già potevano essere richiesti nel 2020 e, invece, per mancanza di organizzazione arriveranno solo ora.
E nel frattempo cosa fa l’Amministrazione che non si è attivata per richiedere il dovuto? Farà ricorso alle anticipazioni, consistenti in altri prestiti di denaro da restituire con interessi applicati, vanificando essenzialmente anche i pagamenti di chi riceverà gli accertamenti. E di queste incapacità e carenze, la Corte dei Conti dovrà tenerne conto, gettando ancor di più Montepaone nel baratro finanziario. A nulla vale poi la paventata ipotesi di esternalizzare il servizio riscossione. Delegare ad altri quello che non si è capaci di fare, porterebbe minori entrate sul dovuto al Comune e più spese per i cittadini! Insomma, da constatare nulla di buono, in attesa oltretutto che, la Corte dei Conti dica a noi montepaonesi se saremo o meno un Comune in dissesto, con nuove ristrettezze e, nel tempo, ancora rinunce significative da fare.
Per tutte queste ragioni, l’opposizione ha fermamente espresso voto contrario sul Documento Unico di Programmazione.