“Sono disperato, a causa di questo virus non ho più entrate e non riesco più a pagare le bollette della luce. Non sono un fallito e neppure un farabutto, ma non so come uscirne, sono disperato, ho pensato al suicidio lanciandomi da un ponte”.
Con queste parole e in lacrime si è rivolto alla Polizia stradale di Catanzaro, un 40enne in evidente stato di disperazione e forte disagio emotivo.
L’incontro durante un controllo, nella giornata di lunedì: l’uomo fa un’inversione pericolosa che si interrompe alla vista dell’auto della polizia e inizia il suo sfogo: a causa delle restrizioni imposte per l’emergenza Coronavirus ha perso il lavoro e si trova in grosse difficoltà economiche.
Manifesta intenti suicidi non riuscendo più a giustificare ai propri familiari l’impossibilità di saldare le bollette delle utenze domestiche.
Dopo un intenso dialogo, grazie anche al forte senso di umanità e comprensione che li contraddistingue, gli agenti sono riusciti a dissuaderlo dai suoi intenti e a rincuorarlo tanto da convincerlo a chiamare il fratello, che confermando lo stato di disagio, ha preso con sé il congiunto per riportarlo a casa, non prima di aver ringraziato gli operatori per il provvidenziale intervento.