Il 29 novembre scorso il grande Edoardo Bennato, per noi fans “il Capitano”, ha tenuto un concerto al Parco della Musica di Roma. E’ inutile dire che, così come in tutte le altre date del tour, ha registrato il tutto esaurito. Oggi si direbbe, sold out. Chi mi conosce sa quanto adori il rocker napoletano sia perché la cultura partenopea ce l’ho nel sangue grazie ai miei genitori che, avendo vissuto a Napoli per 10 anni, hanno assimilato e trasmesso la genialità di quel popolo, e sia perché le sue canzoni non sono mai banali, e ogni singola parola scritta e cantata distrugge qualsiasi forma di partigianeria e di ipocrisia.
Però, quel giorno, a Roma c’era anche Salvini, ministro dell’interno e per alcuni fascista, nazista e razzista. Non so se il ministro sia veramente un fan di Edo o abbia solo voluto sfruttare la popolarità del cantautore per rimarcare quel cambiamento (sospetto) di prospettiva che la Lega degli ultimi anni sembra aver adottato nei confronti dei meridionali: come per dire “mi faccio una foto con Edoardo Bennato così dimostro che non ho nulla contro la gente del Sud, ma ne sono anche fan“. Del resto non sarebbe difficile pensarlo quando, vedendo i politici, diciamo “Eccoli, i prestigiatori, abili nei giochi di potere, sorridono ma solo per finzione, fate largo, fateli passare!“. Quello che so, invece, è che molti suoi sostenitori hanno aspramente criticato l’autore di opere d’arte come “Burattino senza fili” o “Sono solo canzonette” perché, a loro dire, avrebbe tradito la loro fiducia attraverso una deriva politica a destra tradotta con un sì ad un selfie col ministro dell’interno. Come se Bennato avesse mai detto di che colore politico fosse. Persino il Messaggero col suo “Era nell’aria – edizione straordinaria – la frittata è fatta!“, che si può perdonare in quanto un certo giornalismo, oggi, preferisce fare notizia da social, ha parlato di svolta a destra chiudendo l’articolo con “E pensare che negli anni ’70 cantava: “Arrivano i buoni”. Ora Bennato preferisce i cattivisti“.
Come al solito la cosa ha scatenato fazioni buoniste e forcaiole. Chi lo difenderebbe anche avesse fatto una foto con Pol Pot e chi butterebbe i suoi dischi dalla finestra. Poi ci sono i moderati difensivisti che, pur non apprezzando Salvini, dicono che non c’è nulla di male e i moderati accusatori che continuano ad amare Edoardo con riserva perché il selfie doveva evitarselo. Non lo so chi ha ragione. Non so nemmeno se debba esserci una ragione (o un torto). Alcuni mi sembra, però, abbiano perso il gusto di volare e “coi piedi per terra, legato alla ragione, ti passa presto la voglia di sognare!“. Forse lui, il nostro Edoardo, dal palco ha visto ciò che noi visionari da bancarella non possiamo vedere come il fatto che “visti dall’alto i draghi del potere ti accorgi che son draghi di cartone!“. Molti hanno voluto dimenticare che “c’è gente che non sventola la tua bandiera” e quindi si sente nel giusto se “Odia quella gente che non sventola la tua bandiera“. E capovolgendo le invettive de “Il Messaggero”, dimostrando che si può dire tutto e il contrario di tutto, i fustigatori sono come quei “buoni che hanno le idee chiare ed hanno già fatto un elenco di tutti i cattivi da eliminar“. Poi ci sono loro, quelle “brave persone che poi arrivano a casa e chiudono bene la porta e si barricano dentro, fuori il resto non conta, tutto il resto non conta, le notizie da fuori le ricevono solo attraverso i canali del modello a 38 colori“. E chi se lo aspettava che nel 2018 la censura sarebbe arrivata dal fuoco amico dandoci la possibilità di individuare bene quel “Signor Censore che fai lezioni di morale. Tu che hai l’appalto per separare il bene e il male, sei tu che dici quello che si deve e non si deve dire“.
Seppure il nostro capitano non sia il tipo e non ne abbia bisogno, lo sento gridare, come tante volte ha fatto dal palco dei suoi splendidi live, “No lasciatemi! c’è un errore, io sono il giudice, lasciatemi, c’è un errore, no, no, c’è un errore!” contro le invettive di quei “dotti, medici e sapienti” che come avvoltoi stanno lì “per parlare, giudicare, valutare e provvedere, e trovare dei rimedi per il giovane in questione“. E nella loro illibatezza intellettuale, già li sento dire “Noi no, noi siamo fuori discussione, noi siamo tutte brave persone con la coscienza limpida…“, tanto brave e pacifiche che nel pretendere la ragione, quella che doveva essere”… una festa, sembrava una guerra, era Roma e sembrava il Vietnam!” e quindi, basta! “Niente canzoni, stasera è di scena un processo alle celebrità! Chi sta sul palco è un istrione o un poeta, smascheriamo le sue vanità!“. Che poi non si tratta altro che di verità, che gli oltranzisti sguainano dal loro fodero senza essere coscienti che “la verità è un’arma a doppio taglio e non c’è scampo, quella che poi ti si ritorce contro” e qualcuno, maliziosamente, si potrebbe sentire in diritto di fargli notare che in qualità di “difensori dei diritti di tutte le genti!” rischiano di passare solo per mercanti alla “fiera dei buoni sentimenti“.
E sì che era solo il 2015 quando il Rinnegato ci ricordava che “La calunnia è un venticello, ma in un lampo diventa una tempesta e produce un’esplosione come un colpo di cannone, un terremoto che fa tremare” e che per dissipare ogni dubbio basterebbe sentirlo cantare a chiunque lo accusi e magari a Salvini stesso “Io sono uno squilibrato, un provocatore, afflitto da frequenti manie di persecuzione e tu un vero professionista, un buon esempio da seguire, tra di noi menomale niente da spartire“.
Per quanto riguarda me, credo che “tra la freddezza e la follia ci deve essere una terza via“, ma sono talmente innamorato di Edoardo Bennato che mi schiero con i folli perché “sono devoto a Capitan Uncino. Ai suoi discorsi son sempre presente ma non so bene cosa abbia in mente, e non mi faccio più troppe domande, e non mi importa dov’è il potere, finché continua a darmi da bere non lo tradisco e fino all’inferno lo seguirò… non lo tradisco e fino all’inferno lo seguirò!“.
Gianni Ianni Palarchio (Blog)
Ps. saluto e ringrazio tutti i pirati del fans club “il Covo dei Pirati” e in particolare l’amministratrice MariaItalia Insetti.