Non ho paura di un cimitero buio di notte, temo un palazzetto vuoto di giorno


Era tanta la voglia di poter rivedere la Volley al Palascoppa che sono arrivato al palazzetto alle 16.30, quando il match Volley Soverato – Megabox  Vallefoglia Pesaro avrebbe avuto inizio alle 18.30.  Non ero da solo: almeno una decina di “aficionados” erano già presenti per acquistare il biglietto, visto che la capienza, a causa dela normativa anti- covid, era stata ridotta. La Società si era organizzata bene: steward, termoscanner, modalità agile per la registrazione di nome, cognome e numero di telefono, biglietteria rapida ed efficiente, orari comunicati in anticipo e rispettati con modalità svizzere.

Poi finalmente ho ritrovato il mio posto in tribuna, ben delimitato e distanziato dagli altri, la musica sparata a mille della play list scelta da Chiata Riparbelli, la splendida madre di Coach Napolitano alla quale ho sorriso con gli occhi, vista l’obbligatorietà della mascherina, gli Ultras sempre in pieno fermento. Durante il riscaldamento ho riconosciuto la Mason e la Bortoli, iniziando ad assimilare le fisionomie e le caratteristiche delle nuove atlete,  ho studiato, tra le avversarie marchigiane, la Pamio, la Kramer, la Bresciani…

Ho seguito i movimenti di Coach Boschini cercando di capire quali suggerimenti desse alle “nostre” giocatrici e mi sono strenuamente impegnato nel cercare di leggere nel volto e nello sguardo di Coach Napolitano i possibili auspici sul match da disputare. Insomma, un sabato pomeriggio da tifoso in attesa di poter intonare a fine partita il classico “Un giorno all’improvviso mi innamorai di Te”, applaudendo Squadra e Presidente al momento del giro di campo storicamente successivo alle vittorie. Ho notato, però, che le 18.30 si avvicinavano e il poderoso Ultra’ che di solito raccoglie la rete, utilizzata durante il pre – partita per proteggere i tifosi in curva da potenziali pallonate, era ancora a braccia conserte : è stato un attimo! Il Presidente Matozzo dalla tribuna stampa ha preso, evidentemente a malincuore, il microfono e, facendo abbassare il volume della musica, ha avvisato  che la partita avrebbe avuto inizio soltanto se si fosse giocato a porte chiuse!

Solo un Pubblico maturo come quello di Soverato avrebbe potuto comportarsi con la disponibilità e la correttezza che ho potuto vedere oggi : tutti fuori, con ordine e disciplina, rapida fila al botteghino per il rimborso dei biglietti, deflusso signorile e rispettoso delle indicazioni del Presidentissimo. Onestamente non mi interessa sapere di chi sia stata “la colpa”, quale autorità abbia prima riempito e poi svuotato il Pala Scoppa … addirittura, fino alle 21.00, non ho neppure avvertito la necessità di conoscere il risultato finale ( 1-3 con vittoria per le biancoverdi pesaresi ndr). La delusione che ha occupato il mio cuore mi ha fatto pensare : ” Cara Lega Volley, giocatelo da sola il Campionato!!! “

Il Covid è un nemico pericoloso e temibile, ma le misure messe in campo a livello organizzativo oggi erano perfette. Sconfiggere la pandemia, forse, vuol dire anche tornare alla vita normale, senza rinunciare alle giuste cautele, applicando le necessarie misure di prevenzione  e gli opportuni presidi. La gioia dei tifosi, la loro smisurata passione, il grande senso di responsabilità dimostrato, non possono e non devono essere irrisi da comportamenti e decisioni prese nei tempi sbagliati ed in modo scarsamente, ai più, comprensibile.

  Non una mascherina era assente, ognuno era distante almeno un metro dai vicini, la festa era pronta e tutti volevano viverla senza rischi. Se qualcuno ha intenzione di  svuotare i palazzetti e togliere ai tifosi la gioia di partecipare dal vivo ad eventi popolari e festosi, sappia che ha sbagliato i conti, perché anche da spalti proditoriamente ed inspiegabilmente svuotati, il grido “W la Volley Soverato” sgorga spontaneo e, forse, ancora più forte !!! 

Giorgio de Filippis