Ciliegia guasta sulla torta piccola, non si tiene la secolare fiera estiva. È il corollario di un luglio deserto, in cui non ha funzionato nemmeno la vecchia e ripetuta favola “Quanta gente sul Lungomare… ”
Niente fiera, perché chi deve venire da fuori a vendere ha fatto due conti, e la spesa non vale l’impresa. Niente “gente”, perché? Proviamo ad analizzare:
– Gli emigranti di ritorno non tornano: o sono troppo vecchi, o i loro nipoti, nati a Milano, non sanno manco dov’è Soverato, e vanno altrove.
– Il famoso TURISMO DELLE RADICI, ultima fantasia calabrese? Non se n’è vista l’ombra.
– I bagnanti di poche pretese trovano Soverato troppo cara.
– I turisti che vorrebbero qualcosa di meglio, e sarebbero disposti a pagare, trovano grammofoni spacciati per discoteche, e basta.
– Trovano un PROGRAMMA che è assai gentile definire casuale e ognuno per conto suo, e in mano a dilettanti convinti di essere professionisti e persino intellettuali. Non sono state chieste idee a chi ne aveva.
– Il turismo culturale, come del resto in tutta la Calabria, resta un oggetto misterioso.
– Le manifestazioni finora svoltesi, hanno visto gatti numero quattro.
– Il mare è bello? Il mare è bello dovunque.
– Ogni tanto, nel nostro mare bello, galleggiano liquami e roba simile e peggio.
– Abbiamo scoperto che dilaga l’illegalità; e ancora nessuno ha messo gli occhi sugli appartamenti in nero, causa primissima del degrado del turismo a Soverato…
Serve una riflessione, però sincera e seria, non le solite fanfaronate di Perle e Ibiza. La faremo? Certo che non la faremo mai, e il turismo resterà ai dilettanti.
Ulderico Nisticò