Il concerto si terrà sabato 14 al Teatro Comunale di Catanzaro
Uno spettacolo che unisce musica, immagini e parole. Incontriamo il Maestro in occasione del concerto che sabato 14 dicembre, alle ore 21:00, terrà al Teatro Comunale di Catanzaro, inserito nel cartellone stagione teatrale catanzarese di AMA Calabria, e che rientra fra gli eventi promossi con il sostegno del Fondo Unico dello Spettacolo del MiBACT Direzione Generale dello Spettacolo e il cofinanziamento della Regione Calabria Assessorato alla Cultura nell’ambito del piano di Azione e Coesione 2014/2020 Asse 6.7.1 TRIENNIO 2017/2019 Azione 1° Grandi Festival ed Eventi Internazionali.
Nel 1968 compose la sua prima colonna sonora per il Cinegiornale del Movimento studentesco della Facoltà di Filosofia, a Roma. Da allora ha composto circa 200 colonne sonore. Quale di queste le sta più a cuore?
«Non ho “figli” prediletti. Però posso dire di avere un rapporto particolare, per motivi diversi, con le musiche di “Caro diario” di Nanni Moretti, “Ginger e Fred” di Federico Fellini, “Salto nel vuoto” di Marco Bellocchio e “La notte di San Lorenzo” di Paolo e Vittorio Taviani».
Oltre al cinema ha composto musica per il teatro. Qual è la differenza?
«Sono due cose molto diverse. Il cinema richiede una musica che commenti le immagini, una musica di sottofondo. Quella per il teatro deve essere protagonista, deve farsi sentire e venire alla ribalta. Attualmente voglio dedicarmi alla musica sinfonica, da camera e per il teatro, che ultimamente ho un po’ trascurato. Ho appena finito di scrivere due sinfonie. Inoltre, mi permette di girare il mondo con le orchestre o con il mio gruppo come succede con “La musica è pericolosa”».
Possiamo considerare “La musica e pericolosa” come una autobiografia in cui racconta attraverso le sue composizioni gli straordinari incontri con personaggi come Federico Fellini, Fabrizio De André, Mario Monicelli e Roberto Benigni?
«Sicuramente. L’idea me l’ha data Francesco Rosi. Lui lesse il mio libro “La musica è pericolosa” e mi telefonò per dirmi che gli era molto piaciuto e che mi consigliava di ripubblicarne una versione con i CD (c’erano ancora i CD) con le musiche citate nel libro. Questo, naturalmente era impossibile da realizzare, non foss’altro che per motivi editoriali. Ma questo suo consiglio mi accese l’idea di farne qualcosa di ancora più vivo dell’ascolto in CD: uno spettacolo teatrale. E eccoci qua che, da più di quattro anni giriamo per paesi con lo spettacolo La Musica è pericolosa. Di recente l’abbiamo fatto in Romania, in Canada, in Iran e in Marocco, con nostra grande soddisfazione».
Ma quando la musica è pericolosa?
«Quando emozione e coinvolge nel profondo. Pensiamo agli innamoramenti adolescenziali, che ti infatuano, ti sconvolgono, ti cambiano. Ma è sicuramente una meravigliosa pericolosità. La musica è una di quelle cose che danno la gioia di stare al mondo. Fu Fellini a dare questa definizione di musica. Lui era molto vulnerabile quando ascoltava la musica».
Oggi è possibile ascoltare la musica in diversi modi. Un cambiamento meno selettivo che ha trasformato il mercato musicale. Lei cosa ne pensa?
«Indubbiamente è cambiato il modo di approcciarsi alla musica. C’è il rischio che essa venga utilizzata come sottofondo. Fortunatamente c’è ancora interesse per la musica dal vivo, che possiamo considerare la Musica con la emme maiuscola».