Nell’IC di Badolato – Santa Caterina una serie di attività in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne


Nell’IC Tommaso Campanella di Badolato – Santa Caterina, diretto dalla dottoressa Susanna Mustari, si sono svolte una serie di attività in occasione della ricorrenza della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Diverse le iniziative messe in campo, tutte con la finalità di sensibilizzare gli alunni su una tematica così importante.

La scuola primaria di entrambe i plessi ha organizzato la “Marcia dei 106 passi” in cui i bambini, dopo aver affrontato l’argomento in classe con le loro maestre, hanno marciato con alcuni cartelloni per ricordare le 106 donne uccise da gennaio sino ad ora.

La scuola secondaria di primo grado di Santa Caterina, invece, ha organizzato una tavola rotonda “autogestita” alla quale hanno partecipato il babysindaco, Antonio Benedetto Giannini, e la stessa dirigente Mustari.

Anche i ragazzi della scuola secondaria di primo grado avevano, precedentemente, affrontato e discusso l’argomento in classe con i loro docenti. Durante la tavola rotonda, partendo dai recenti fatti di cronaca, hanno espresso con consapevolezza le loro opinioni condannando fortemente qualsiasi atto di violenza di genere. Molto suggestivo anche l’abbigliamento scelto per la giornata: le femminucce vestite di rosso e i maschietti di nero, tutti con la striscia rossa colorata sul viso.

Grande soddisfazione della dirigente Mustari. “Sono davvero fiera delle attività che si sono svolte nel nostro istituto: esprimono la grande sensibilità dell’intero corpo docente e dei ragazzi stessi. A cominciare dai più piccoli, così teneri mentre marciavano con i cartelloni in mano. La tavola rotonda è stata davvero sorprendente. I ragazzi hanno, correttamente, inquadrato la violenza come un sopruso di una persona sull’altra”.

Le recenti notizie degli organi di stampa, in particolare quello della morte della giovane Giulia Cecchettin, hanno fatto da sfondo alla discussione dei ragazzi. “Si, vero, – continua la dirigente Mustari – ma hanno anche ben compreso cosa significhi il concetto di ricatto psicologico collegato al senso di colpa, chi sono le persone tossiche, come si concretizza la violenza domestica, il maltrattamento in famiglia, la violenza economica.

Sono concetti importanti che, probabilmente, neanche noi adulti abbiamo molto chiari. I nostri alunni si sono dimostrati molto maturi ed hanno cominciato a capire come approcciarsi al mondo che ci circonda in maniera più consapevole. Davvero, non potevo immaginare che fossero a conoscenza di concetti come quelli che hanno espresso. Sono stati bravissimi e questo ci deve far ben sperare nella possibilità concreta di costruire un mondo migliore”.

Chiediamo alla dirigente se queste attività possano già configurarsi tra quelle che prevede il progetto “Educare alle relazioni” proposto dal ministro Valditara. “Certo, anche se quel progetto ministeriale è rivolto prioritariamente alle scuole secondarie di secondo grado. Tuttavia, già fin d’ora nelle scuole si parla quotidianamente di educare alle relazioni e all’affettività, sin dalla scuola dell’infanzia. I nostri docenti lo fanno ogni giorno. Ed è proprio a loro che voglio fare i complimenti invitandoli a continuare su questa strada: se i risultati ci sono, questo vuol dire che stiamo provando ad assolvere ai nostri compiti nel migliore dei modi”.