C’è anche un agriturismo tra i beni sequestrati dalla Dia, per un valore di 4 milioni di euro, a Giuseppe Pontoriero, commercialista di 75 anni di Rivoli, nel Torinese.
Il professionista, comparso come non indagato in numerosi procedimenti giudiziari contro la ‘ndrangheta, è già stato condannato per violazione delle disposizioni contro la criminalità mafiosa e il reimpiego di denaro di provenienza illecita. Coinvolto nel 2012 nell’operazione ‘Pioneer’, secondo gli inquirenti agevolava attività di riciclaggio a favore della cosca ‘ndranghetista dei ‘Spagnolo’.
L’uomo dichiarava al fisco redditi inferiori alle sue reali capacità economiche. Le indagini della Dia, coordinate dal procuratore aggiunto Cesare Parodi, hanno fatto emergere un complesso reticolo di società formalmente intestate ai famigliari, ma di fatto a lui riconducibili, tra Piemonte, Liguria, Puglia e Calabria. Tre, in particolare, le società nelle quali secondo l’accusa il commercialista reinvestiva denaro di provenienza illecita.