Il bilancio è via via diventato più drammatico: i cadaveri recuperati sono 59, di cui 48 nel tratto di mare di Cutro (Crotone), 3 a Botricello (Catanzaro), uno a Le Castella (Crotone), mentre 8 sono stati individuati dalle motovedette. Il numero di persone presenti sull’imbarcazione al momento del naufragio, secondo la Guardia costiera, sarebbe stato di 120 unità.
Al momento sono un’ottantina le persone tratte in salvo (21 sono state portate in ospedale) mentre continuano le ricerche di altri sopravvissuti. Tra le vittime, un bambino di 7 anni, un altro di 3 anni e un neonato. L’imbarcazione proveniente dalla Turchia – su cui viaggiavano migranti in arrivo da Iran, Afghanistan e Pakistan – sarebbe finita contro gli scogli a causa del mare agitato. Impegnate motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza.
Ci sono anche due gemellini di pochi anni e un bimbo di alcuni mesi, di meno di un anno, comunque, tra le vittime del naufragio di migranti in Calabria. I corpi dei gemellini sono stati recuperati in mare, mentre quello del bambino è stato trovato sulla spiaggia. Nel naufragio, secondo alcune stime, sarebbero morti una ventina di bambini di varia età.
È stata sottoposta a fermo dai carabinieri e dalla guardia di finanza la persona sulla quale erano in corso accertamenti perché sospettato di essere lo scafista del barcone naufragato a Cutro. Si tratta di un cittadino turco la cui posizione è ora al vaglio della magistratura. Secondo quanto si è appreso, tra i relitti sarebbe stato trovato anche il documento di un altro soggetto che al momento non è stato rintracciato e che potrebbe essere fuggito o figurare tra i dispersi o le vittime.