Il Comitato è composto dai tanti diportisti, pescatori e proprietari di imbarcazioni che in passato, e prima della chiusura avvenuta nei mesi scorsi, sono state ormeggiate per anni all’interno della darsena turistica di Badolato.
Il Comitato, nel rispetto delle procedure amministrative in itinere e delle svariate questioni processuali che spetta alla magistratura competente chiarire, chiede agli organi e soggetti preposti di trovare il modo, il tempo e le condizioni, riavviare un impegno condiviso e proficuo verso un’adeguata soluzione che determini al più presto i presupposti necessari per procedere alla prossima e necessaria riapertura del porticciolo.
Il Comitato, che intende coinvolgere operatori turistico-commerciali ed altre comunità del territorio del Basso Ionio, auspica che la soluzione si possa trovare al più presto e che si determinino anche impegni volti alla riqualificazione, potenziamento e rilancio della stessa darsena, nonché dell’area circostante e relativi servizi annessi, poiché trattasi di una piccola infrastruttura che potrebbe fungere da reale volano di sviluppo per il comprensorio, necessario ,r incentivare alcune formule di turismo e diportismo.
Non per ultimo, un aspetto cruciale è rappresentato dalla possibilità di intercettare dei fondi, con l’obiettivo di restituire la fruibilità di un porto che potrebbe e dovrebbe favorire nuove partnership, per definire attività e servizi di qualità di portata regionale e nazionale in ambito di pesca sostenibile, ricerca ecologia e biologia marina, escursioni subacquee, ecc.
Lo stesso Comune di Badolato, che fa tra gli altri del sistema FLAG JONIO 2, potrebbe intercettare fondi pubblici regionali ed europei destinati alla portualità, utili a riportare ad un livello consono l’agibilità e le strategie di sviluppo del porto di Badolato, al pari di altre realtà territoriali che oggi spiccano come fiore all’occhiello in ambito regionale e nazionale.