Metti una strada di montagna che dalla periferia del borgo più bello dell’Italia meridionale abbarbicato ai piedi del Pollino, sale sinuosa sino al maestoso valico di Campotenese, dai la possibilità a quel pilota rispondente al nome di Simone Faggioli, superlativo, migliore esponente di una scuola di toscani volanti che da sempre dettano legge nella disciplina delle cronoscalate automobilistiche, di saggiarla, attendi arrivi sul traguardo per conoscere il verdetto salomonico del cronometro. Leggi 2:40.06 che, tenendo conto dei 7,100 km della lunghezza totale, dà come risultante una velocità media di 160 km/h. Non avresti mai creduto si potesse arrivare a tanto ma sai di parlare di una gara veloce e di aver messo alla prova il driver dalle grandi gesta impresse negli annali dello sport, il fenomeno più grande che le gare in salita abbiano mai avuto. E’ il dato più eclatante della Morano-Campotenese che non ti aspetti, la cronoscalata automobilistica tricolore consegnata agli archivi come la manifestazione dei record segnati da quei campioni, quattro sotto i 2:50.00, molti dei quali per la prima volta sul Pollino, la gara fatta festa, apertasi all’alba e conclusasi al tramonto, delle entusiasmanti sfide tra uomini che osano per professione lottando sempre e soli contro il tempo, la gara che racconta la storia di Gabriella Pedroni, ragazza sorridente e cordiale della Mitsubishi Lancer Evo venuta dal Trentino per vincere e insegnare unitamente al papà, quanto nella quotidianità della vita e nello sport, i principi dell’umiltà e della modestia siano altrettanto importanti che eccellere, la gara di Manuel Dondi il driver di Bologna che fattosi un tutt’uno con una ipervitaminizzata X1/9 corre in montagna, sicuro dei suoi 300 cv circa, divertendosi a castigare bolidi a trazione integrale accreditati di una potenza pressochè doppia alla sua . Un successo annunciato la Pollino 2016 e concretizzato grazie alla perfetta sinergia tra coloro i quali, in vari modi si sono prodigati per la buona riuscita dell’evento, ciascuno nel proprio ruolo, tutti per lo stesso fine. Il successo, in primis, degli infaticabili ragazzi della scuderia Morano Motorsport capitanati da Francesco Stabile, un manipolo di uomini straordinari che avendo a cuore le sorti della gara, ha lavorato con dovizia, supportato dalla locale amministrazione comunale, sino a portare la corsa ad acquisire il più alto riconoscimento cui si potesse ambire, del gruppo ACI SPORT ivi rappresentato dalle più alte cariche nazionali, dell’automobil club di Catanzaro guidato dal Presidente Eugenio Ripepe che alla gara ha prestato uomini mezzi e strutture, di un direttore di gara abile a gestire, forte della propria esperienza, i numerosi incidenti alcuni dei quali gravi, affiancato nel lavoro da un’aggiunto particolarmente attento e altamente professionale nell’espletamento delle proprie funzioni. Non per ultimo, del pubblico, straordinario, su alcuni tratti particolarmente esuberante, comunque vero protagonista dai grandi numeri di questa tappa CIVM. Si spengono i riflettori mediatici e cala il sipario sulla Morano-Campotenese, le vie del paese tornano all’idilliaca atmosfera cui sono avvezze, ancorchè le valli del Pollino riecheggino ancora di una sinfonia che siamo certi i più difficilmente dimenticheranno. Con la celata nostalgia per un evento che mai avremmo voluto avesse fine, guardiamo al 2017 partendo dall’anno della consacrazione.
Massimiliano Giorla