Quando, per la cortesia di Soveratoweb, ho scritto il mio ultimo pezzo, il 17, temevo di essere smentito il 18, ma non lo stesso 17, e dopo poche ore! Gaudio, da vecchio goliarda, se va cantando Gaudeamus igitur.
Offro la cena a chi giura di aver creduto che la colpa è della moglie, la quale non ama Catanzaro! Secondo i malevoli, è che Gaudio è indagatello, e non solo per l’affare del figlio “piezz’e core” e da sistemare togliendo il posto a qualcun altro meritevole. Ora, dico io, Conte non glielo poteva chiedere, tipo: “Ma senti, tu hai pagato le tasse? Hai preso multe… ”; oppure, avvocato com’è, chiamare i CC competenti per territorio… Che uomo di legge, Conte!!!
Ora, siccome in ogni farsa ci vuole il patetico, Conte si assume le colpe per salvare la triste faccia di Speranza; il quale, non dico come nel Giappone feudale, ma doveva già essersi dimesso, e dedito a scrivere libri comici.
E siamo a tre in una settimana: Cotticelli, Zuccatelli, Gaudio. Anzi quattro, perché Strada si accorda con la Prociv, e di fatto esce di scena, togliendo anche d’imbarazzo il governo.
È ripartita la giostra dei nomi, da illustri anonimi nuovi, a persino vecchi arnesi già falliti come presidenti di Regione un quarto di secolo fa. Ebbene, mi pare che di commedie abbiamo fatto il pieno, e sarebbe ora di fare sul serio.
Delle due è l’una: o il governo trova sulla Luna una persona forte, libera, coraggiosa, esperta… insomma, un mito; o rinuncia a buffi tentativi, e restituisce la sanità alla Regione.
Tanto, i commissari hanno fatto ugualmente peggio dei politicanti.
Solo che, ad oggi, una Regione pleno iure non c’è; e bisognerebbe dunque andare al votare prima possibile. Ma le leggi, gli statuti, i regolamenti… beh, gli inventori del diritto, i nostri avi Romani, hanno lasciato detto che “salus reipublicae suprema lex est”, cioè che nella situazioni disastrose – e la Calabria vi si trova, mica solo per il covid – l’ultimissimo dei miei pensieri è il rispetto di leggi al 95% scritte con i piedi e approvate da ignoranti e arruffoni.
Faccio infine notare che nemmeno le buffonate hanno svegliato gli intellettuali calabresi, tutti in attesa del prossimo premio letterario. On line, questa volta; ma i soldi glieli mandano tramite banca: un paio d’euro a lacrima, dieci euro per ogni appello antimafia segue cena.
Ulderico Nisticò