Italia, Germania e Francia vogliono mandare navi da guerra europee nel Mar Rosso. Sarebbe un’ottima idea, se ci spiegano cos’è e come si fa una “missione difensiva”. Per esempio, se un mezzo volante – aereo o elicottero o drone o missile – intendesse colpire una nave nostra commerciale, cosa dovrebbero fare le navi nostre da guerra? Secondo me, la guerra, cioè sparare addosso all’aggeggio ostile, e distruggerlo. Mi pare banale!
E se i nemici dovessero attaccare all’antica, cioè tentare un arrembaggio con armi individuali, che bisognerebbe fare? Mi pare ovvio: sparare a bersaglio.
Come avrei dovuto fare io nei miei sessanta (60!) turni di guardia: Alto là… e la terza volta sparare. Non è colpa mia se il nemico non venne; ma vi assicuro che erano sveglio e ben disposto. Se non lo avessi fatto, l’ipotetico nemico sarebbe penetrato nella caserma, uccidendo e altro; a parte che io finivo a Peschiera per qualche annetto di galera. Era molto più ovvio fare il mio dovere.
Se invece le navi italofrancotedesche ricevono fumose e ipocrite “regole d’ingaggio”, il nemico le colpisce e se i nostri rispondono, vanno sotto processo.
A proposito, i militari ricevono ORDINI, non “ingaggi” come fossero canzonettisti e camerieri. E, spero, ORDINI chiari; e non stanno a pensarci sopra.
Ulderico Nisticò