Ebbene, sì, tra Gran Bretagna che se ne va e Trasversale che pare arrivi, e vario altro, mi sto scordando di parlare male della Regione Calabria. Ma no, le faccio, di solito, tre o quattro cose in contemporanea: perciò devo concludere che la mia non è mancanza di tempo, né distrazione: è quella che si chiama in psicologia la rimozione. La rimozione è quando uno mette da parte un pensiero o perché è spiacevole o perché non vale la pena di pensarlo.
Vada per la seconda. Che ci sta a fare, Oliverio con la sua Giunta di Alto Profilo? Niente, tranne provare e riprovare, con nessun successo, a nominare qualche amico alla sanità. Nessun successo, perché Sgura e Urbani sono onnipotenti, e non prendono nemmeno in considerazione Oliverio e soci.
Intanto si aspettano bandi che a tutt’oggi, 26 giugno, non escono; si spera, invano, che la Regione ottenga e spenda i fondi europei.
Meno che meno gli Altiprofili e Oliverio si curano della cultura, un argomento che i professoroni palesemente ignorano, e non mostrano alcuna intenzione di colmare una tale lacuna. Che inetti, in quanto assessori: per tutto il resto, santi subito.
Intanto la Calabria precipita non solo rispetto a Milano, ma persino rispetto al misero Sud.
In mezzo a circa un milione e mezzo di residenti effettivi in Calabria, a protestare ci sono solo io: la maggioranza di centrocentrosinistra è connivente con Oliverio, la minoranza di centro(destra) è muta; l’opinione pubblica, assente. Gli intellettuali se la pigliano con la mafia: ma senza fare nomi, non è educato. Segue cena, altro che!
Ho dunque capito che non parlo della Regione perché tanto è inutile.
Ulderico Nisticò