Un’associazione a delinquere finalizzata al furto di macchine operatrici e mezzi di cantiere che poi venivano rivenduti nell’Est Europa e in Nord Africa è stata scoperta dopo lunghe e complesse indagini, dalla polizia stradale di Reggio Calabria.
Eseguite nove misure cautelari nei confronti dei presunti componenti dell’organizzazione che, da diversi anni, agiva nel territorio della città metropolitana reggina e in altre province italiane.
Tutti sono finiti ai domiciliari mentre risulta attualmente irreperibile una decima persona destinataria, come le altre, dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip su richiesta del pubblico ministero.
L’inchiesta
E’ partita da un furto avvenuto a novembre 2018, quando una macchina operatrice è stata sottratta da un cantiere a Gallico, nella periferia nord di Reggio, dove erano in corso i lavori di riammodernamento dell’autostrada. Il veicolo è stato successivamente ritrovato in centro città, all’interno di un autocarro risultato anch’esso rubato. Da quel momento, la polizia ha avviato un’indagine che ha portato alla scoperta di ulteriori episodi.
Nel gennaio 2019, un nuovo tentativo di furto è avvenuto nello stesso cantiere, con un autocarro rubato utilizzato per prelevare una seconda macchina operatrice. Anche in questo caso, entrambi i mezzi sono stati recuperati dalle forze dell’ordine.
Successivamente, sono state trovate a Ricadi, in provincia di Vibo Valentia, due macchine operatrici di proprietà del Comune e in uso all’azienda municipalizzata Castore che erano state sottratte insieme a due autocarri utilizzati per trasportare i veicoli.
L’inchiesta della Procura ha svelato un modus operandi costante nei furti, portando gli investigatori a sospettare l’esistenza di un’organizzazione criminale ben strutturata. Sospetti che sono stati riscontrati dalle intercettazioni grazie alle quali la polizia ha scoperto una rete di complici non solo a livello locale ma anche su scala nazionale.
Gli inquirenti, così, hanno potuto collegare il gruppo criminale a numerosi furti perpetrati nelle province di Pistoia, Bologna, Mantova, Parma, Modena e Ferrara.
Complessivamente, sono circa 50 gli indagati mentre l’organizzazione è stata ritenuta responsabile di almeno 80 furti, tra tentati e consumati, di veicoli, macchine industriali e attrezzature di cantiere, per un valore complessivo stimato in oltre un milione e 700mila euro.