Qualora, dopo l’insuccesso del 22 e quello del 27, la lista Jonio fosse più fortunata l’1, e ammesso, e non minimamente concesso, trovi grazia in Consiglio di Stato, è comunque tardi sul piano politico e dell’immagine. Tuttavia, ne sarei lieto, perché, ottenendo un consigliere, magari darebbe alla città l’ebrezza dell’opposizione, un’emozione finora sconosciuta!!!
Commento al passato. Se una firma viene raccolta alle ore 11.45 del 22 agosto, gli errori sono sempre in agguato. E c’è che la legge elettorale, nel suo assetto fondamentale, è ben fatta: i candidati possono essere forestieri, ma non i firmatari e presentatori, che devono essere del luogo e muniti di certificato elettorale; le firme, lo stesso, e non possono essere più di tante, per evitare sospetto monopolio; e il contrassegno dev’essere chiaro e senza equivoci e dubbi. Per presentare una lista, dunque, bisogna pensarci prima, e non all’ultimissimo momento e in fretta.
E anche all’ultimo momento, io, alle 11.45 ero lì, e avrei pure firmato la lista Jonio: firmare una lista non vuol dire mica votare, ma solo consentirne la presentazione. Quanto al mio voto del 20 settembre, tutto quello che qualche mio amico lettore può sapere è che voterò SÌ al referendum. Pochissimi deputati e senatori, controllabili e selezionati, sono comunque meno peggio degli attuali 950 di cui 900 del tutto (politicamente!) inutili, vedi, per esempio, Vono e Viscomi. A proposito: ai sensi dell’art. 67 cost, i parlamentari NON rappresentano i territori, e sono senza vincolo di mandato: è una colossale sciocchezza, ovvio, però così dice “la cost più bella del mondo”, secondo un simpatico guitto.
Torniamo a Soverato. Veramente, era tardi anche il 22 agosto, dopo mesi e mesi in cui invano Soverato aspettò una qualsiasi traccia di vita politica; una critica; una proposta; un comunicato stampa… Niente, mutismo.
Pigliamo un partito a caso, la Lega. Alle regionali del 26 gennaio 2020, il centro(destra) della Santelli ha ottenuto 2.323 voti contro 1.276 di Callipo; poca roba, le Stelle e Tansi. La Lega, l’11 e rotti %, circa 600 voti, tutti caduti dal cielo, stante la politica zero. Da allora, i 2.323 voti del centro(destra), e in particolare quelli della Lega, hanno vantato rappresentanza zero, con manifesti zero, comunicati zero, interviste zero; e sia per mano degli indigeni, sia per mani lombarde o lombardizzate. E così il centro(destra) di Soverato gareggiò onorevolmente con l’altra figuraccia calabrese: il PD di Crotone.
Da parte dell’intero centro(destra), intanto, nemmeno una parola su nessunissimo problema di Soverato. E sì che ce ne sono! E sì che il modesto sottoscritto, Ulderico Nisticò, ha invocato in tutti modi più bruschi che quei signori uscissero dal sepolcreto, e pronunziassero un sospiro, un fiato, un’ideuzza, magari in lingua chiaravalmilanese… Niente! E niente i dirigenti provinciali e regionali e nazionali della Lega e dintorni; ammesso ne esistano, nessuno di loro si fece vedere nemmeno a passeggio per caso. Riunioni… vogliamo scherzare?
Insomma, dov’è finito il centro(destra)? Beh, gettate un’occhiata alla lista di Alecci!
A tale proposito, ci sarebbe da commentare certe assenze e certi innesti; ma sono sprovvisto sia di informazioni, sia, soprattutto, dalla voglia di procurarmele. Prima o poi, qualcuno me ne dirà.
Ulderico Nisticò