Medio Oriente e le trombe di Gerico e il silenzio stampa


 Facciamo finta, per gioco, di dubitare sull’origine delle esplosioni di aggeggi elettronici con migliaia di morti feriti. È certo che non si tratta di una specie di casuale covid dei telefonini. Alla fine, è un atto della guerra tra Ebrei e Musulmani, che non è iniziata lo scorso 7 ottobre ma nel lontano 1917.

 E qui lo storico… che brutto vizio, fare lo storico… Mosè era morto, lasciando l’incarico della conquista a Giosuè. Questi, trovandosi di fronte alle possenti mura di Gerico, le buttò giù al suono delle trombe di guerra, prendendo la città e sterminandone gli abitanti tranne Raab, gentildonna sulla cui professione sorvolo, e che era stata diciamo così ospitale.

 Come fu che dei suoni (ultrasuoni ???), fecero tanto danno? Beh, sembra un uso di alta tecnologia. Non ne sappiamo altro, di quanto accadde verso il XIII secolo aC a Gerico, mentre leggiamo e sentiamo che qualcuno e qualche tecnologia stanno conducendo una guerra a distanza nel XXI secolo, oggi.

 Sentiamo e diciamo? Insomma, giornali e tv appena ne pispigliano, come di Provenzan Salvani ormai in Purgatorio. Manco a farlo apposta, c’è da parlare di Schillaci; o, per i più coraggiosi, dello strapagato Beppe Grillo in lite con Conte.

 Onu, Europa, Nato e roba simile, silenzio stampa. Biden invoca la pace e manda tonnellate di armi… e chi lo sa che armi sono?

 Qualunque arma usino lo Stato d’Israele e i suoi nemici, non è sicuramente prodotta nei deserti e nei kibbutz. Basterebbe non mandarne più a nessuno, e cesserebbe la guerra.

 Sarebbe sufficiente. Quanto alla pace, essa è un sentimento, e non ne vedo tracce, dopo un secolare odio reciproco. Ma intanto si potrebbe impedire di uccidere con ogni mezzo, anche i telefonini.

Ulderico Nisticò