Tutti sono innocenti fino a sentenza definitiva, anche i medici e impiegati del Pugliese di Catanzaro. Ora che abbiamo svolto il compitino, aspettiamo che i [presunti] mascalzoni vengano processati, poi se ne parla.
Intanto spuntano nomi profumati di ragazzi di [presunta] buona famiglia catanzarese che hanno vinto concorsi, e quindi avranno un ben pagato posto di [presunto] lavoro: diciamo posto, ahahahahahah. Anche in questo caso, aspettiamo i processi.
Con o senza processi, c’è puzza, a Catanzaro… e non solo. E attenzione qui: i [presunti] corrotti questa volta non sono analfabeti e scappati di casa e mafiosi vari: son tutti scolarizzati, diplomati, laureati, con belle case e ville al mare. No, non funziona la banalissima e sbagliatissima teoria secondo la quale i poveri rubano per bisogno, e i ricchi invece…
…i ricchi, invece, pure; anzi peggio; e sono molto più colpevoli proprio perché non ne hanno bisogno. I ricchi non vanno a prendersi una gallina per fame, ma rubano per un’altra villa, un’altra pelliccia, un’altra crociera, un nuovo mobilio, e qualsiasi altro lusso (e qualsiasi altra lussuria, no?). Così la corruzione diventa sistema.
Già. Si può andare a sgraffignare galline da soli, ma non rubare sulle visite in ospedale, da soli; o, caso Petrini, in tribunale. Per rubare in ospedale, in tribunale (a scuola, pure) bisogna far parte di un giro e contare su molte complicità o connivenze o comunque culpa in vigilando, cioè mancanza di controlli da parte di chi doveva. Chi doveva non è il magistrato, che interviene a [presunto] reato commesso, ma chi dovrebbe pensarci prima. Chi non controlla, delle due è l’una: o è complice, o è un fierissimo imbecille. In ambo le eventualità, va mandato a casa se non in galera.
E invece il [presunto] delinquente in camice o in toga può evidentemente giovarsi di chi teneva chiusi due e più occhi. Anche lui, un laureato, non un picciotto di ndrangheta.
Corollario numero uno: la sanità calabrese è al disastro finanziario; tra le colpe, e non ultima, un continuo mangia mangia di medici e dintorni.
Corollario numero due: prima la politica ha corrotto la medicina; ma poi la medicina ha corrotto la politica.
Ulderico Nisticò