L’Istituto tecnico per Geometri, diretto da Patrizia Costanzo, ha festeggiato il pi-greco day, cui è stata dedicata l’ assemblea di istituto precedente le vacanze pasquali.
Per un giorno la scuola si è trasformata in un grande laboratorio didattico, in cui i ragazzi hanno esposto lavori e video inerenti la matematica. In particolare, oggetto di dibattito è stato il numero p greco, che viene celebrato ogni anno dalle scuole di tutto il mondo il 14 marzo. Con qualche giorno di ritardo rispetto alla data ufficiale, anche gli studenti del geometra hanno aderito ai festeggiamenti, con un’ intera mattinata dedicata agli aspetti più curiosi e insoliti della matematica. Dalla storia del p greco alle sue applicazioni, dai risvolti ludici della matematica ai suoi molteplici collegamenti con la realtà.
La matematica, con i suoi mille volti, sarà protagonista della ”settimana della cultura”, che l’ Itg sta organizzando per la fine dell’ anno scolastico, prevedendo una serie di iniziative didattiche interdisciplinari.
“L’ obiettivo- afferma Antonella Senese, coordinatrice del dipartimento di Matematica dell’ Itg di Lamezia – è quello di coinvolgere gli studenti fino all’ ultimo giorno di scuola, con iniziative che sappiano stimolare in loro interesse e creatività. La settimana della cultura, prevista per i primi di giugno, sarà il prosieguo naturale del p greco day, a cui l’ Itg ha aderito quest’ anno per la prima volta, con la partecipazione delle sole prime classi dei vari indirizzi di studio. La scuola moderna, si sa, è la scuola delle competenze. Quale migliore competenza matematica, dunque, della capacità di tradurre i concetti appresi in classe in attività pratiche, momenti laboratoriali, cortometraggi, giochi, teatro, letture e creazioni personali, tutte ispirate ai numeri?”.
“E’ importante che i ragazzi non siano destinatari passivi, ma protagonisti attivi del loro apprendimento- afferma Antonella Mongiardo, docente di matematica e autrice di libri di divulgazione scientifica- Momenti come questi hanno un alto valore pedagogico, perché danno ai ragazzi la possibilità di apprezzare gli aspetti più divertenti e inediti della matematica. Oltre che di scoprire collegamenti affascinanti tra diversi ambiti del sapere, dalla matematica alla filosofia, dalle scienze naturali alla letteratura, alla storia dell’ arte. Come diceva Quintiliano: “I discenti non sono vasi da riempire, ma fiaccole da accendere”. Questo principio, secondo me, si applica su misura all’insegnamento della matematica. A mio parere non è possibile interessare i ragazzi allo studio se prima non si accende in loro la curiosità e l’ entusiasmo verso questa disciplina”.