Il sottoscritto Massimiliano Chiaravalloti, eletto in data 10/06/2018 alla carica di consigliere comunale e in data 27/06/2018 nominato Assessore con deleghe a Bilancio, Turismo, Cultura e Affari Generali, prende atto dell’immotivata decisione del Sindaco Teodoro Aldo Battaglia, il quale, come suo tipico modus operandi, ha proceduto nel prendere una drastica decisione riguardante il futuro dell’amministrazione comunale senza nemmeno preoccuparsi di consultare il sottoscritto, nonché l’intera Giunta/Consiglieri in modalità assembleare. Preso atto di ciò e dell’inutilità decisionale della mia figura all’interno di questa amministrazione, rimetto le mie deleghe nelle mani del Sindaco.
La revoca delle deleghe all’assessore Maurizio Tirone, ratificate con decreto del sindaco n° 1 del 04/01/2019, sono l’ennesima e sciagurata scelta amministrativa del sindaco Teodoro Aldo Battaglia, che dal giorno del suo insediamento non ha fatto altro che distruggere continuamente i rapporti tra i vari amministratori (e non solo), mettendoli sempre uno contro l’altro anziché tentare di amalgamare un gruppo che aveva riscosso un grandissimo successo elettorale.
Altrettanto pretestuosa è la motivazione addotta a tale decisione, presa, come si legge per “il reiterato comportamento distaccato, assunto dall’assessore Tirone, dall’azione politico amministrativa del gruppo di maggioranza”. Basterebbe fare un giro tra i vari uffici comunali per chiedere chi era presente e chi non lo era durante la quotidiana attività amministrativa, oppure verificare a quante Giunte ha preso parte l’assessore Tirone rispetto al sindaco Teodoro Aldo Battaglia, ultima quella datata 27/12/2018. Perciò se queste fossero davvero le motivazioni che hanno indotto il sindaco Teodoro Aldo Battaglia a sollevare l’assessore Tirone dal suo incarico, in un atto di correttezza ed onestà verso tali motivazioni, dovrebbe essere egli stesso a dimettersi, vista sia l’incompatibilità a suo carico emanata dal giudice del Tribunale di Catanzaro in data 26/11/2018, sia la sua continua assenza (non solo fisica) dall’attività amministrativa, cosa ben più grave dell’incompatibilità stessa.
Personalmente ho deciso di intraprendere questa esperienza politica nonostante in molti me lo avessero sconsigliato, e l’ho fatto solamente per il bene del nostro paese, pensando di poter dare a Satriano qualcosa che finora non aveva mai ricevuto, ma in senso positivo. Se questa maggioranza ha lavorato, bene o male, fino ad oggi, è stato soprattutto per il fatto che mesi fa ho messo da parte ogni velleità personalistica (com’era giusto che fosse) per un bene superiore, ovvero quello della cittadinanza satrianese, che in massa aveva votato per questo progetto. Evidentemente vivevo in un mondo utopistico e ne avrei dovuto prendere atto già tempo fa, visto che il modus operandi non è per nulla cambiato, anzi, è peggiorato. Mi sono reso conto in questi mesi di quanto sia difficile amministrare un Comune, al di là dei problemi lasciati in eredità dalle precedenti amministrazioni. Ciò mi ha fatto capire quanto la politica sia una cosa seria, anche in un piccolo Comune come Satriano.
Tante sono le motivazioni che mi supportano dunque in questa scelta sofferta, prima fra tutte la convinzione di essere inadeguato rispetto ad un modo di “fare politica” che non condivido, non comprendo. Credo di essere stato il carro trainante di questa avventura lunga ormai quasi due anni, un carro parcheggiato in magazzino non appena si è raggiunta la linea del traguardo. In questi mesi ho dato disponibilità totale ai cittadini, qualunque fosse la loro provenienza sociale e/o politica, facendo diventare ogni loro esigenza un problema da affrontare e risolvere. Ho sempre pensato che sia più utile costruire anziché demolire, che sia più utile rinnovare, dare speranza, crescere.
Compio questa scelta secondo coscienza: non sarebbe giusto occupare una postazione di visibilità, una postazione remunerata (seppur minimamente), non condividendo più il percorso che si sta portando avanti. Non riesco più a fare finta di niente o far finta che tutto sia normale.
Credo di aver adempiuto in questi mesi a quanto di mia competenza, avviando diverse procedure atte a raggiungere gli obiettivi prefissati; così come sono sereno per il messaggio che spero di aver fatto passare agli uffici comunali (che ringrazio per questi mesi di lavoro assieme) su quello che sarebbe stato il mio modo di fare politica in qualità di Assessore.
L’azione dimissionaria da me intrapresa è però anche un atto di solidarietà nei confronti dell’assessore Tirone, che in questi mesi ha garantito con il suo impegno la partecipazione del nostro Comune a molti bandi, a diversi interventi già eseguiti o in progettazione, e all’estrema attenzione che lo stesso ha prestato ad ogni cittadino che avesse presentato qualsivoglia problema. Ma forse questo, il sindaco, neanche lo sa.
Infine sento che sia giusto informare i cittadini su questa fase politica che il paese sta attraversando e probabilmente attraverserà nei prossimi mesi, e non è questa lettera, né tantomeno lo sono i social network, il luogo ideale per chiarire loro i tanti dubbi che ragionevolmente hanno in questo momento.
Ora è però arrivato per me il momento di non abbracciare più croci che non mi appartengono. Resterò nella maggioranza di Governo per quanto sia necessario, pronto a votare in Consiglio qualsiasi proposta positiva che l’amministrazione porterà avanti nei prossimi mesi, e a bocciare ogni cosa che non sarà chiara e limpida, come un buon consigliere comunale dovrebbe fare.