Ma, per un banale rimpasto, ne valeva la pena? Ovvio che no.


Meno male che io m’interesso di storia e non di cronaca; e che i fatti italiani dal 1945 sono solo cronaca e non storia. Se dovessi raccontare sensatamente la cronaca dei due governi Conte, e della crisi provocata da Renzi, e la nascita del governo Draghi, davvero dovrei dichiarare che non ho capito niente; vero che sono in ottima compagnia di almeno due terzi degli Italiani.

Renzi si sveglia una mattina, e fa cadere il governo; per qualche giorno volano le ipotesi più o meno campate in aria; poi, siccome l’Italia ha tempo da perdere, esplora Fico; poi non trova niente, e dal cappello a cilindro compare Draghi.

Manibus date lilia plenis: il 90% di tv e giornali annunziano l’avvento di san Mario da Città della Pieve, il quale inizia subito a compiere miracoli.
Tra questi, la conversione di Salvini da capo degli euroscettici mondiali, ad europeista convinto ed entusiasta; da difensore dei sacri confini, eccolo a far concorrenza alla Lamorgese in fatto di scafismo accanito e minori non accompagnati. In cambio, si aspettava per sé un bel ministero… che non gli hanno dato. Di conversione in conversione, si faccia frate.

A proposito. Vorrei avere diecimila euro per ogni veto a Salvini venuto da sponde del Tevere, Bruxelles, Washington… e sarei milionario. Veti che onorerebbero Salvini, se non avesse così inutilmente abiurato. Veti al sovranismo, evidentissimi. Come Salvini stesso due giorni fa diceva, hanno scelto una Lega buona, e cacciato la Lega cattiva, cioè Salvini.

Si doveva poi miracolare l’Italia con ministri di altissimo livello, e del tutto nuovi. Ed ecco le grandiosissime novità: Brunetti, Carfagna, Di Maio, Franceschini, Garavaglia, Gelmini, Guerini, Lamorgese, Orlando, Speranza… E ancora non abbiamo visto niente con viceministri e sottosegretari!

Alla faccia delle novità e di “i ministri me li scelgo io”, come disse Draghi. Non parlo solo di nomi, parlo dell’evidente lottizzazione tra partiti, e tra correnti dei partiti. Insomma, un governo MANUALE CENCELLI, questo taumaturgico esecutivo Draghi? A questo punto, restava Conte 2 o 3, che almeno non prometteva di camminare sulle acque e moltiplicare pani e pesci!

Ci siamo levati di torno Azzolina e Bellanova e Bonafede, ma per questa poca cosa non serviva uno scasso del genere. E di tutto il resto, ma ne valeva la pena? Altro che governo di Mattarella o governo di Draghi: è il solito governo dei partiti; e con una maggioranza in cui coesistono i peggiori nemici. Quanto dura? Come tutte le coalizioni raffazzonate e casuali, molto poco.

Ah, e tutte quelle donne che dovevano salire al potere tipo le Ecclesiazuse di Aristofane, e dipingere l’universo di rosa? Beh, vediamo al prossimo giro!

E i nuovi, i dottissimi e bravissimi professoroni, e sicuramente dotati anche loro, qualmente Draghi, di poteri magici pari a Merlino? Confesso che Colao e Cartabia li ho sentiti qualche volta nominare, di straforo; ma Bianchi, Messa, Cingolani, D’Incà, mi sono completamente ignoti, non so se per colpa mia o per colpa loro. Ufficialmente, secondo la tv, sono dei geni, ma finora non se era accorto nessuno. Quelli di sopra li abbiamo già visti; i nuovi, beh, concediamo, con il massimo scetticismo, anche a loro i cento giorni, che scadono a metà maggio.

E l’opposizione, in atto costituita dalla Meloni e dal malinconico Di Battista? Beh, se fanno l’opposizione sul serio, ne avranno, da lavorare… E, secondo me, sbanca, la Meloni, se non si fa prendere da tentazioni di moderatismo.

Attenti, già i commenti di stamani 13 sono imbarazzati. Repubblica fa ridere con “Task force”, e ci manca solo “Road map”, che sono le bufale di chi non sa come cavarsela e vuole fare la figura dell’istruito e amerikano; più di un giornale, anche si centrodestra, mostra perplessità… E anche i lecchini più lecchini hanno stamani la faccia della pillola della pressione: la devo prendere ogni mattina, ma non mi fa certo felice, e corro a farmi il caffè.

Ah, ora che ci penso: non è che faranno l’ammucchiata Draghi anche in Calabria, per le regionali? Ahahahahah!

Ulderico Nisticò