Longevità dell’Uniter, e i suoi segreti


 L’università della Terza Età e del Tempo libero di Soverato ha inaugurato il suo trentesimo anno accademico, dedicando la serata al dotto e santo di cui porta il nome, Cassiodoro.

 La presidente Sina Montebello ha narrato la storia di questi tre decenni, attraverso le variegate e sempre importanti prolusioni; ricordando che l’Uniter ha sempre tenuto gli incontri pubblici del venerdì, e le lezioni per i soci di lunedì, martedì, mercoledì e giovedì; e intrecciando la cultura con la convivialità, le gite anche con mete lontane come Napoli, la Sicilia e più luoghi calabresi; e svaghi di teatro. Sono stati commemorati i fondatori oggi scomparsi: Franco Grisafi e Franco Iaria.

 Ulderico Nisticò ha delineato, con intensa sintesi, la figura di Cassiodoro nel delicato passaggio tra l’Impero d’Occidente e il Regno degli Ostrogoti; e il realismo del grande scilletino nell’affrontare il tempo che significativamente chiamò “modernus”.

 Padre Pasquale Pitari ha delineato, di Cassiodoro, gli aspetti religiosi e spirituali e culturali, informando il pubblico della causa di beatificazione, da lui presieduta e promossa. È stata formata una commissione diocesana, che ha raccolto amplissima documentazione; e questa, con la chiusura solenne dei lavori, è stata avviata in Vaticano, in attesa degli sviluppi previsti dalla proceduta.

 Sia Pitari sia Nisticò hanno annunziato altri approfondimenti della figura di Cassiodoro.

 L’Uniter inizia così il suo trentesimo anno. Quale segreto, è stato detto, consente una tale non comune longevità? Due principi inderogabili, e che sono garanzia di stabile convivenza e sincera amicizia: niente politica, all’Università; e nessunissimo interesse personale, ma puro volontariato.