Dal 1991 dopo l’entrata in vigore della legge 221, ogni mese il Ministero dell’Interno dispone il Commissariamento di un comune italiano. Detta legge è stata resa esecutiva dopo il lancio in area di una testa umana presa a pallettoni a Taurianova. Da allora a oggi sono stati sciolto ben 258 amministrazioni locali, una provincia, e cinque aziende sanitarie per infiltrazioni mafiose. Otto sono i comuni, tra cui Melito Porto Salvo e Taurianova, che sono stati sciolti per ben tre volte; mentre trenta otto sono i comuni sono stati sciolti per due volte. L’unico capoluogo di provincia che tra l’altro, è una delle dieci città metropolitane, commissariata è stata la città di Reggio di Calabria. Roma capitale ha avuto “ un accesso ”. Va evidenziato che i criteri di scioglimento non sono stati sempre gli stessi; si è assistito a un’utilizzo strumentale e soprattutto politico di questo strumento. Uno strumento che ha tutelato i comuni aventi, gli stessi colori politici, e ha azzerato comuni avente un opposto colore politico. In Calabria abbiamo assistito al commissariamento nella provincia di Reggio Calabria di nove comuni, uno nella provincia di Catanzaro, uno, nella provincia di Crotone tre nella provincia di Vibo, uno nella provincia di Cosenza. Un caso che ha fatto storia è stato il comune di Fondi. Lo scioglimento di un comune non avviene, però, solo perchè si è collusa con la mafia, la camorra, la ndrangheta, la corona unità, ma anche per un’evidente incapacità degli amministratori ad amministrare i beni pubblici; o per le dimissioni dei consiglieri; per le dimissione del sindaco; per la mancata approvazione del bilancio; per la rimozione di amministratori collusi; per la sottoscrizione di una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Politicamente sempre più si discute sul ruolo dei Prefetti cui competete di poter sciogliere un comune. In Italia ancora a oggi ben 175 comuni ogni anno vengono commissariati. Commissariamenti che hanno attivato uno stato di conflitto tra i vari livelli istituzionali e di governo. Non va sottaciuto che lo Stato sta smantellando lo stato sociale si pensi ai tagli sulla sanità, sull’assistenza, sugli asili nido. Cittadini che evidenziano che le tasse nazionali, regionali, locali aumentano mentre i servizi pubblici sono ridotti.
Enrico Vaccaro
Sociologo