Libia, e vergogna dell’Italia


isis Chi mi segue e qui su Soveratoweb e nelle molte altre sedi che frequento, sa che sostengo l’ovvia esigenza di una guerra che risolva il problema dell’ISIS e califfi vari distruggendone persone e cose, visto che i califfi e dintorni stanno distruggendo persone e cose in Europa. Banale esigenza di politica.

 Ora stanno bombardando il califfato libico, una succursale, credo, di quello mesopotamico. Dovrei essere soddisfatto, e invece sto inghiottendo un rospo: a colpire, a combattere, e vincere sono gli Americani; e l’Italia si affretta ad esprimere il suo “sostegno” ma “senza mezzi né uomini”, e nemmeno “basi”: niente, chiacchiere. È la vecchia storia della Bella Gigogìn: “La bella alla finestra l’è tutta incipriata; la di’ che l’è malata per non mangiar polenta… ”. Obama bombarda, Obama vince, Obama deciderà il futuro della Libia; e, a buon diritto, se ne fregherà di quel che sproloquia l’Italia.

 E nemmeno me la posso pigliare con il dominio statunitense di un’Italia occupata dal 1945 a oggi; e già, perché proprio Obama aveva parlato, sei mesi fa, di una “coalizione a guida italiana” per risolvere la questione della Libia. Ma che guida, l’Italia? Manco parcheggiatori abusivi, siamo. Anche Renzi, anzi prima, aveva parlato di guerra senza farla; anzi si dovette rimangiare subito la sussurrata ipotesi.

 Insomma, non posso pretendere che il mondo aspetti i nostri comodi o prenda sul serio le nostre eterne e blateranti indecisioni. Noi chiacchieriamo e dormiamo, gli altri agiscono. L’Italia, però, “approva”.

 Non mi stupisco. Fosse per Renzi, forse la faremmo, una bella guerra; è evidente che glielo impediscono. E qui è giocoforza chiedersi chi è che comanda, in Italia; e se l’Italia possa disporre della sua politica estera e militare, o debba rendere conto a troppa gente, a troppe parole, a troppi giornali, a troppi pacifisti, a troppi islamisti più o meno coperti, a troppi mondialisti, a troppi “o Franza o Spagna, basta che se magna”, a troppi… a troppi, e non mi fate continuare. Troppi, tanti comandano, tranne il governo.

 Magari qualcuno sogna che, stando alla finestra come Gigogìn, eviteremo attentati; ed è ridicolo, perché i califfi e i tagliagole mica ragionano come raffinati diplomatici del XIX secolo: ammazzano a caso.

 Qualcun altro, che possiamo continuare per sempre a giocare su due tableaux.

 Molti, troppi, non si ricordano del vecchio Machiavelli, quando scrisse che “cum parole non si mantengono li stati”.

 E la situazione comporta un altro rischio, il peggiore, che per combattere il nemico ISIS e i terroristi islamici, l’Europa e l’Italia si trovino, per forza di cose, schierati dalla parte di Israele e, per essa, degli USA. Anche, soprattutto per questo sarebbe stato necessario che la guerra fosse italiana ed europea. Ne abbiamo le armi e i soldati; ci mancano i baffi.

 Come che sia, mai come stamani mi vergogno di essere italiano.

Ulderico Nisticò


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