La libellula è l’insetto che scende in basso prima di librarsi in volo verso l’alto. La scelta del nome, per i fondatori della nuova associazione “Libellula”, è stata forse l’incombenza più facile alla quale adempiere: anche i fondatori volontari, come l’omonimo insetto, intendono scendere fino al buio del disagio in cui sono confinate tante persone, per poi aiutarle a risalire verso la luce.
Più complicata la fase organizzativa, necessaria a dare risposte adeguate ai molteplici aspetti di cui si compone il disagio. Per occuparsi delle problematiche legate all’autismo, alle abitudini alimentari, alle malattie neurodegenerative, ai disturbi dell’apprendimento, alle dipendenze ed alle patologie del mondo vegetale e animale, il presidente dell’associazione, lo psichiatra Vincenzo Falabella, ha pensato bene alla suddivisione per aree, alle quali i soci fondatori Natalia Barillari, Alessio Sassi, Irene Aloe, Sveva Leonetti e Giovanna Cuzzocrea (che riveste la carica della vicepresidente) – nel “team operativo” anche Mariaconcetta Crisafi nel ruolo di avvocato – saranno assegnati dopo un intenso periodo di formazione. L’associazione, del resto, trova nel lavoro di gruppo e nella costante formazione i suoi principi fondanti: le finalità a sostegno del benessere fisico, mentale, psichico della persona e della comunità, e di salvaguardia dell’ecosistema vegetale e animale, di cui vi è traccia nell’articolo 3 dell’atto costitutivo, vengono perseguite attraverso le discipline ricadenti nella medicina tradizionale e complementare, con una particolare attenzione alle materie dell’area bio-naturale.
Le attività di ricerca, i seminari, i dibattiti, le campagne di promozione e di sensibilizzazione che l’associazione ha in serbo di realizzare nella fase operativa sono volti a potenziare il benessere fisico e mentale della persona, insistendo sui fattori utili alla salute e riducendo l’insorgenza delle condizioni morbose che contribuiscono a determinare lo stato di sofferenza e di disagio.
Un grande aiuto viene dalla medicina complementare, in integrazione a quella tradizionale, che si avvale della naturopatia e delle discipline bio-naturali per la promozione del benessere psico-fisico e sociale: lo stesso presidente, lo psichiatra Falabella, è segretario nazionale della Federazione Italiana delle Associazioni e dei Medici Omeopati (F.I.A.M.O.) e crede nel valore della formazione, che attinge ai principi della naturopatia, per far sortire effetti benefici sulle persone che si rivolgono all’associazione allo scopo di trovarvi risposte adeguate.
Natalia Barillari, tra i soci fondatori, è entusiasta della metodologia di lavoro sulla quale la neo-associazione ha improntato la propria costituzione: per prepararsi a svolgere al meglio il compito che le è stato affidato – ovvero di andare in soccorso delle famiglie che si ritrovano a dover convivere con i disturbi dello spettro autistico di un figlio – si sta specializzando in musicoterapia. E si reca periodicamente ad Assisi, ambita sede della scuola di formazione, per seguire i corsi e sostenere gli esami: ci tiene ad essere preparata, Natalia, perché sa che da quello che imparerà dipenderà la risalita della “libellula”. Un po’ come stanno facendo, in attesa di operare al più presto sul campo, gli altri soci fondatori: “La conoscenza della musicoterapia e delle filosofie orientali mi fa star bene per poter trasmettere benessere agli altri – spiega Natalia, rispondendo alle domande dell’addetta stampa del CSV di Catanzaro – Ho imparato sulla mia pelle quanto possa essere dannosa una vita che non è la tua, in cui a determinare i ritmi è solo il desiderio economico di comprare vestiti firmati, di apparire agli occhi degli altri “a posto”. Ma non si è mai a posto quando si mettono da parte le proprie passioni nascoste. Ora ho cambiato vita, ho ripreso a studiare e mi dedico attraverso l’associazione a quello che mi interessa veramente: portare aiuto alle persone”.