L’ex carabiniere di Catanzaro che sparò a Giuliani: “In Calabria si vuole la mia morte”


Mi chiamano assassino, ma la mia coscienza è pulita”. Lo scrive Mario Placanica, l’ex carabiniere di Catanzaro responsabile dell’omicidio di Carlo Giuliani nel 2001 a Genova, durante il G8, in una mail inviata all’Ansa in cui denuncia la “condizione di solitudine in cui – afferma – vivo da anni”.

Con finanziarie che ormai mi stanno addosso – aggiunge Placanica – cerco di vivere, ma purtroppo vengo torturato e non vengo rispettato piu’ da nessuno. Sono stato abbandonato dallo Stato e dagli amici. Me ne sto sempre a casa e nessuno mi telefona. Una situazione triste. Mi sento sequestrato e non vedo per me uno spiraglio di luce. Quelle poche volte che esco da casa mi seguono macchine. Chissà, quanti ne hanno uccisi quelli che mi chiamano assassino, ma lo Stato non interviene. La cosa più grave è che mi addossano colpe che non ho. Sono stanco ed ho bisogno di aiuto. Non ho una casa mia ed ho debiti per 90 mila euro ed avvocati da pagare. Avevo pure tentato il suicidio, ma nessuno si fermo’ per chiedermi cosa stessi facendo. In Calabria si vuole la mia morte”.


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