Caro Tito, una delle mie più care, grandi e sincere amiche badolatesi della prima giovinezza, Vittoria Battaglia (che adesso vive in Lombardia su “Quel ramo del lago di Como che volge mezzogiorno”), qualche giorno fa mi ha segnalato il libro appena pubblicato (20 giugno 2021) dalla romana “Aracne” di Gioacchino Onorati (www.aracneeditrice.it) e intitolato << IL LEONE E L’AQUILA – Rapporto epistolario tra Antonio Labriola e Benedetto Croce (1885 – 1904) >>. L’autore, Giovanni Consoli, è un amico di famiglia di Vittoria. E gli amici dei miei amici sono miei amici!
1 – GIOVANNI CONSOLI
E’ nato a Monza nel 1949 da genitori siciliani, come si può intuire dal cognome. Attualmente vive in riva al lago di Iseo nella Lombardia orientale, tra le province di Bergamo e Brescia. Dai 15 ai 24 anni ha lavorato in diverse aziende milanesi, prima come operaio e poi come tecnico, studiando contemporaneamente nei corsi serali per conseguire la maturità e la laurea all’università Statale di Milano. Infatti ha conseguito la laurea in Filosofia con la guida del prof. Mario Dal Pra. Ha approfondito le tematiche del marxismo, del pragmatismo e dell’idealismo. Successivamente ha conseguito il perfezionamento biennale nella stessa disciplina all’Università degli studi di Pavia, su tematiche inerenti alla scienza e all’epistemologia. Ha svolto attività d’insegnamento, per 9 anni, nelle scuole medie e successivamente ha assunto nel 1986, per concorso, la carica di dirigente scolastico, per ben 24 anni, prima nella scuola media “L. Einaudi” di Sesto San Giovanni dal 1986 al 1998 e poi nei licei classici e scientifici milanesi (“Omèro”, “Tito Livio” e “Bertrand Russell”) e in quelli bergamaschi (“Andrea Fantoni”, Clusone e “Decio Celeri” Lovere) fino al pensionamento nel 2010.
Ha altresì assunto, contemporaneamente, per 10 anni, la cattedra di Filosofia della Comunicazione, all’International College of Arts and Sciences di Milano. A seguito degli studi epistemologici ha pubblicato: Imitare la natura con l’arte ovvero l’idraulica di Paolo Frisi, in Ideologia e scienza nell’opera di Paolo Frisi (1728-1784), a cura di Gennaro Barbarisi, Franco Angeli, Milano, 1987. Precedentemente, approfondendo la tematica del marxismo italiano, ha scritto un articolo su Antonio Labriola, in “Rivista critica di Storia della Filosofia”, Franco Angeli, Milano, 1984. Da esso trae ispirazione la presente opera: “Il leone e l’aquila”.
Il prof. Cònsoli ama molto andare in bicicletta, come buona parte di coloro che abitano nella pianura padana. Una delle sue bicilette è da corsa poiché si considera “filosofo-ciclista” (come dimostra la foto e come mi ha scritto nella email delle ore 19,46 di giovedì 19 agosto 2021). Il nostro nuovo amico dichiara di amare la nostra Calabria, tanto è vero che sulla Riviera dei Cedri (alto Tirreno cosentino) ha una bella casa, utilizzata prevalentemente per le vacanze.
2 – IL LEONE E L’AQUILA
Caro Tito, questo libro sarebbe piaciuto assai al compianto professore badolatese Antonio Gesualdo (1936-2021) che considerava il filosofo Benedetto Croce (1866 – 1952) come suo principale maestro.
Egli mi parlava spesso di Croce ma anche di Antonio Labriola (1843 – 1904), entrambi protagonisti di questo epistolario che – come evidenzia la quarta di copertina del saggio in oggetto – << si svolge in un periodo storico importante (1885-1904) che vede la nascita e lo sviluppo del movimento operaio in uno scenario di profonde trasformazioni politiche ed economiche internazionali. Si evidenziano, quindi, i nodi teorici del dibattito italiano ed europeo sul marxismo e i motivi del contrasto ideologico dei nostri, condotto dal Labriola in un clima psico-pedagogico. Si ravvisa l’intero arco della loro maturità umana e di pensiero: di Labriola, herbartianamente abbarbicato alle leggi storiche terrene (il leone), dal radicalismo al socialismo e al marxismo scientifico; del giovane Croce, in preda a crisi esistenziali, volto alla formulazione delle categorie trascendentali dello spirito (l’aquila), secondo le quali imposta i suoi scritti culturali, filosofici e quelli critici sul marxismo. Di qui il suo idealismo e la “crisi del marxismo”, da lui involontariamente provocata, e le rampogne che Labriola, da “maestro”, gli rivolge >>.
Tale saggio (composto da 200 pagine) è dedicato << A Caterina, Cristina e Manuel >> mentre nella stessa pagina 5 l’Autore ringrazia Anna per averlo incoraggiato nel lavoro e aiutato a correggere le bozze. Dopo una breve “Introduzione” ed un altrettanto breve “Prologo” il lettore è atteso da appena 5 capitoli e dalla finale “Bibliografia”. Un libro snello e facilmente leggibile anche se le tematiche sono piuttosto impegnative. E, comunque, il prof. Consoli è disposto a dialogare con i lettori (cosa non sempre possibile, ordinariamente) come egli stesso annota già alla pagina 2: “ È possibile contattare l’autore all’indirizzo e-mail: gioconsoli@libero.it >>.
3 – SALUTISSIMI
E, allora, caro Tito, immergiamoci nelle 200 pagine dell’interessante saggio storico-filosofico, cercando di trarne il massimo profitto!… Ovviamente, sarebbe utile fare un passa-parola per segnalare tale libro a persone che potrebbero essere interessate. Faremmo loro un bel regalo!
Intanto, ringrazio Vittoria Battaglia e il prof. Giovanni Cònsoli per averci dato una tale preziosa occasione socio-culturale! Qui li vediamo in una recente foto, accanto ai rispettivi coniugi.
E ringrazio pure te per la pubblicazione di questa “Lettera n. 340” mentre, pensando alla prossima “Lettera n. 341” ti saluto sempre con tanta cordialità e stima!
Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)
Iter City, lunedì 23 agosto 2021 ore 18.02 (Le foto mi sono state fornite dal prof. Consoli, il quale ha avuto la piena facoltà da Aracne Editrice per la libera diffusione web del presente libro).
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