Caro Tito, a volte la Vita offre alcune belle coincidenze. Un mesetto fa, lunedì 13 novembre 2023 (alle ore 12.43), l’editore Giuseppe Meligrana di Tropea (VV) mi ha mandato, via whatsapp, la foto del libro (appena stampato) di Gertrude Slaughter “Calabria la prima Italia” tradotto in italiano da Sara Cervadoro. Ho atteso quasi 18 anni questo momento. Puoi quindi immaginare quanto grande sia stata la mia esultanza! Alle ore 11.12 di giovedì 16 novembre (avendo costatato che le copie erano già acquistabili sulle piattaforme online” tra cui Amazon) Meligrana mi ha dato l’OK per procedere alla più estesa pubblicizzazione del libro tramite comunicati-stampa e “passa-parola”. Ho cominciato immediatamente a darmi da fare per “annunciare al mondo” questa meravigliosa “nascita”. Come sai, sono del parere che ogni libro è come un figlio cui dare il benvenuto e assicurare il miglior presente e futuro possibile!… Così, alle ore 13.13 il primo sei stato tu a pubblicare la mia iniziale nota-stampa di un così speciale lieto evento << https://www.costajonicaweb.it/universita-delle-generazioni-calabria-la-prima-italia-fenomeno-della-storia-e-il-libro-evento-per-tutti-specialmente-per-il-migliore-orgoglio-calabrese/ >>.
Dopo di te lo hanno fatto altri 12 giornali web, anche non calabresi. Poi, nel pomeriggio di quello stesso giovedì 16 novembre 2023, cercando su Google l’esistenza di quel mio annuncio in internet, ho trovato il seguente articolo, pubblicato pochissime ore prima (ore 10.13) << https://www.reggiotoday.it/social/nome-italia–nato-calabria-scoperta-autori-origini-reggio-calabria-mauro-massimo-minniti.html >>. Sono stato felicissimo nell’apprendere che Mauro e Massimo MINNITI, due reggini (padre e figlio) residenti in Trentino Alto Adige, abbiano pubblicato (nello scorso mese di ottobre con l’editrice “Gander Books” di Bolzano) il primo volume della collana “Anelli d’Italia” che, in 218 pagine (formato 14 x 21 cm), intende evidenziare le principali date della Storia che hanno contribuito a “fare dell’Italia una Nazione”.
Caro Tito, adesso, come foto di apertura e di copertina di questa “Lettera n. 508” ho voluto evidenziare quella con i due Autori (Mauro e Massimo Minniti) che guardano teneramente il loro libro (come se fosse un bambino neonato, appunto, un loro figlio (quale – a mio parere – è) davanti al quadro che raffigura il loro antenato Tito Minniti (1909-1935 medaglia d’oro al valore militare) cui è stato intitolato l’Aeroporto di Reggio Calabria. Una continuità generazionale anche ideale e culturale con i valori, antichi e nuovi, dell’Italia come Stato e come Nazione. Mi sembra assai efficace questa inquadratura che è insieme familiare e patriottica. Mi sembra altresì molto significativo che questo “altare” familiare e patriottico esista nel Trentino Alto Adige, a quasi 1400 km di distanza da quella Reggio Calabria in cui affondano le radici di questi nostri due protagonisti che non rinunciano comunque alla loro identità calabrese che contiene pure, tra tanto altro, i valori della “Prima Italia” di re Italo e della Magna Grecia. Mi sembra particolarmente significativa questa loro presenza “calabrese” ai confini settentrionali della nostra Penisola, pure perché l’estensione del territorio nazionale continentale va proprio da Reggio Calabria fino al Brennero. Ed è la stessa estensione che il nome “Italia” ha avuto per opera dell’imperatore Ottaviano Augusto (63 a.C. – 14 d.C.) … proprio fino alle Alpi, da che era nato nell’estrema punta della nostra attuale Calabria. In quel “Capo Sud” che cerco di evidenziare e valorizzare fin dall’estate 1999.
1 – UNA RIPETUTA ESPLOSIONE DI GIOIA
Tornando a giovedì 16 novembre scorso … puoi immaginare! … Per me è stata una doppia gioia constatare che sui temi principali a me tanto cari della “Calabria prima Italia” su internet sia apparso (a distanza di appena tre ore) l’annuncio di due libri-eventi sull’argomento. Ne è rimasto sorpreso e stupìto lo stesso editore Meligrana. Davvero una bellissima coincidenza. Cui si è aggiunta un’altra gioia … nel pomeriggio dello stesso giovedì 16 novembre alle ore 18.01 il Corriere SDA mi ha consegnato il pacco contenente le copie di “Calabria la prima Italia” che avevo già prenotato dall’editore. E’ stata così davvero tanta l’emozione nel vedere e nello sfogliare il libro tanto atteso … che non sono riuscito a fare altro che ammirare, quasi incredulo, quella straordinaria “creatura” così tanto desiderata. Ho dovuto attendere la mattina seguente, venerdì 17 novembre, quando, con religiosa devozione (alle ore 11.11) ho cominciato a leggere.
Troppo occupato a scrivere, inviare e diffondere ripetute note-stampa per pubblicizzare il più possibile la prima edizione italiana della Slaughter, non ho avuto sinceramente tempo e né respiro per occuparmi del libro dei Minniti fino a martedì 21 novembre quando (alle ore 16.24) ho telefonato alla “Gander Books srl” per acquistare tre copie del libro, che mi sono pervenute in Agnone del Molise nel primo pomeriggio di martedì 28 novembre, dopo una settimana. Ho cominciato a leggere immediatamente (alle ore 17.09) la Prefazione (pagine 11-17) firmata da Nicola Mastronardi il quale, guarda caso, è mia vecchia conoscenza, essendo egli di Agnone del Molise, città di cui sono variamente ospite dal 24 aprile 1981, essendo stato pure ottimo amico dell’indimenticato e compianto suo papà Costantino, un vero gentiluomo, maestro elementare e giornalista di lunghissimo corso (tra l’altro fondatore nel 1981 e direttore del mensile locale “L’Eco dell’Alto Molise”). Nel 1994 sono stato promotore, curatore ed editore del suo unico libro (autobiografico) con valenza sociale “Momenti di Vita” (pagine 208).
2 – GLI AUTORI MAURO E MASSIMO MINNITI
Dall’articolo-annuncio pubblicato il 16 novembre da www.reggiotoday.it avevo già appreso che i due Autori del libro fossero due altoatesini, però con radici profonde in Reggio Calabria. Poi dal secondo risvolto di copertina appare chiaro che Mauro è il papà di Massimo, l’uno nato nel 1963 a Foligno (da padre reggino doc) e l’altro nato nel 1995 in Alto Adige (Sud Tirol). Ho fatto qualche ricerca più approfondita su Google da cui risulta che Mauro, oltre ad essere giornalista-pubblicista, è soprattutto un politico molto impegnato che ha avuto vari incarichi istituzionali, essendo stato pure consigliere regionale del Trentino A.A. ed è autore di vari libri di valenza storica anche nazionale. Massimo Minniti è insegnante, laureato in Beni Culturali e Archeologia; pure Lui ha al suo attivo diverse pubblicazioni a stampa e sicuramente avrà un futuro di grande impegno socio-culturale.
Volendo conoscerli meglio (pure per redigere la presente “Lettera n. 508”) ho chiesto alla loro casa editrice i recapiti personali che ho ottenuto con lodevole immediatezza. Con Mauro Minniti ci siamo sentiti a lungo per telefono in vari orari di mercoledì 29, di giovedì 30 novembre e di sabato 09 dicembre 2023. Ed abbiamo avuto frequenti scambi di messaggi whatsapp ed email che, ne sono sicuro, continueranno ancora nel comune impegno di diffondere storia e valori di questa nostra Italia che ha bisogno di essere meglio conosciuta, specialmente nelle sue più antiche origini come, appunto, la “Calabria prima Italia”. E, come faccio con tutti coloro su cui scrivo, ho sottoposto il testo e le foto di questa lettera alla sua preventiva attenzione per l’OK alla pubblicazione.
3– I TEMI DEL PRIMO ANELLO D’ITALIA
Caro Tito, come puoi immaginare, nell’immediato il mio più particolare interesse era rivolto alla trattazione della “Prima Italia” (compresa la nascita del nome Italia, il ruolo di Re Italo, i secoli precedenti alla Magna Grecia mai adeguatamente trattati dalla storiografia, ecc.). Questi temi sono evidenziati (seppure a volo di uccello) dalla pagina 36 alla pagina 51 nel capitolo dedicato agli “Italici” e poi alle pagine 67-76 nel capitolo dedicato alla “Italia del 91 a. C”. Altro fugace accenno al nome “Italia” nelle monete di Corfinio è presente alla pagina 79 (nel capitolo sulla Guerra Sociale del 91-88 a.C.). Essendo un libro di larga e dichiarata divulgazione popolare (in particolare destinato ai giovani) probabilmente gli Autori non potevano soffermarsi oltre, dal momento che il contesto trattato è molto più ampio … praticamente si spinge fino al 1815-1847 con qualche accenno molto rapido ai decenni a noi più recenti. Abbastanza ricca è la sezione finale della Bibliografia e della Sitografia essenziale (pagine 210-218). Ma ecco, qui di sèguito, in modo estremamente sintetico ed orientativo (come in un “Indice”) i capitoli, le principali tappe e i grandi temi presenti in tale primo volume (Dagli Indoeuropei al Canto degli Italiani) degli “Anelli d’Italia” (le date che fecero una Nazione). Non ci è dato sapere il “piano dell’Opera” né quanti si preveda saranno gli “Anelli” di tale Collana editoriale (nella Introduzione c’è qualche accenno ai temi del secondo volume, ma non si va oltre la stessa pagina 209 solo enunciativa). Il secondo volume pare sia già in scrittura. Forse ce ne sarà un terzo. Tale primo Volume è dedicato a “Stefania” e, come accennato, dichiaratamente destinato soprattutto alle giovani generazioni. Un lodevole segno e messaggio socio-pedagogico. Nell’ultima pagina si dice “Stampato in Italia” ma non si evidenzia la tipografia né il luogo di produzione, ma è riportato l’ISBN 9791281230101. Adesso, tra parentesi evidenzio la pagina di inizio di ciascuno dei 27 capitoli (brevi, facilmente leggibili e ben impaginati) dotati di inusuale ed utile cronologia di orientamento a margine. Per qualsiasi esigenza, ecco i contatti con l’editore: Gander Books, Via Righi 9 – 39100 Bolzano – info@ganderbooks.it (tel. 327-0114115).
Dopo la Prefazione di Nicola Mastronardi (11) e l’Introduzione degli Autori (19) i temi presenti sono, nell’ordine: 1- Indoeuropei, 7 mila a.C. (23); 2- Italici, il millennio a.C. (36); 3 – Fondazione di Roma, 21 aprile 753 a.C. (52); 4 – Guerre puniche (I e II), 264-202 a.C. (61); 5 – Italia, 91 a.C. (67); 6 – Guerra sociale, 91-88 a.C. (77); 7 – 87 a.C. – 235 (83); 8 – Battaglia di Ponte Milvio, 28 ottobre 312 (85); 9 – Nascita dei Comuni, 1060 ca. (94); 10 – 1085-1111 (101); 11 – Battaglia di Legnano, 29 maggio 1176 (102); 12 – 1183-1282 (109); 13 – Vespri siciliani, 30 marzo 1282 (111); 14 – Pace di Lodi, 9 aprile 1454 (118); 15 – 1454-1494 (127); 16 – Guerre d’Italia, 3 settembre 1494 (128); 17 – Dal volgare all’italiano, settembre 1525 (135); 18 – Battaglia di Gavinara, 3 agosto 1530 (149); 19 – 1532-1720 (155); 20 – Regno di Sardegna, 20 febbraio 1720 (157); 21 – Bandiera italiana, 7 gennaio 1797 (166); 22 – 1797- 1806 (179); 23 – Lira italiana, 21 marzo 1806 (180); 24 – Congresso di Vienna, 1 novembre 1814 (192); 25 – 1815-1847 ( 199); 26 – Il Canto degli Italiani, 10 novembre 1847 (201); 27 – 1847-1947 (209).
4 – PERCHE’ QUESTO LIBRO?…
Quale è la principale motivazione che spinge un Autore a sobbarcarsi il gravoso impegno di studiare (a volte per anni) una o più tematiche da trattare in uno o più libri da dare alle stampe, spesso persino a proprie spese (a volte rimettendoci energie, tempo e denaro) e per un numero quasi irrisorio di copie (rispetto alle considerevoli tirature dei grandi editori) ???… In particolare, quali sono i perché di questo libro “Anelli d’Italia” come primo volume di una Collana tesa a ricordare e ad analizzare “le date che fecero una Nazione”? E’ presto detto ed è ben chiaro e presente nella pagina aziendale << https://gander-books.com/products/anelli-ditalia-le-date-che-fecero-una-nazione >> della giovane, piccola e coraggiosa Casa editrice che lo ha dato alle stampe e lo ha lanciato all’attenzione dei lettori nello scorso mese di ottobre; ed anche per questo presente nelle vendite “online” di varie piattaforme al prezzo di 18.00 euro (a volte con qualche piccolo sconto, poco sopra i 17 euro). Da notare che il sottotitolo o slogan di tale Casa editrice “Gander Books srl” è davvero ambizioso e speranzoso “L’editoria del terzo millennio”. Non possiamo che fare i nostri più sinceri e calorosi auguri da “terzo millennio” (appunto). Buon lavoro e buona vita!
Così recita e incalza l’accattivante motivazione-presentazione evidenziata in tale pagina aziendale di promozione del libro: << Vi siete mai chiesti quali siano le date più significative della storia della nostra Nazione? … Vi siete mai domandati quali siano gli eventi che più di altri hanno caratterizzato la nascita di una Nazione? … Vi siete mai posti il problema di chi fossero gli abitanti della nostra Penisola prima della nascita di Roma e quali fossero i nostri antenati? … Avete mai messo in ordine cronologico le date e gli eventi che hanno contributo a formare la nostra Nazione? … Vi siete mai interrogati sul perché la nostra Penisola si chiami Italia, su come siano nati la nostra Bandiera oppure l’Inno nazionale o la lingua italiana? … Vi siete mai domandati quali siano gli Anelli di congiunzione fra Italici, Roma e Cristianesimo con le Guerre d’Italia, il Regno di Sardegna e il Congresso di Vienna? … Sono le domande che gli Autori di questo libro si sono poste e alle quali hanno voluto dare una risposta. >>.
5 – SARA’ PRESENTATO A REGGIO CALABRIA
Caro Tito, ho messo immediatamente in contatto Mauro Minniti con l’architetto Alberto Gioffré (attivissimo presidente del Club Unesco di Reggio Calabria intitolato a “Re Italo”) per organizzare la presentazione del libro “Anelli d’Italia” nelle Città dello Stretto dove sono le profonde radici dei due Autori. Pare che la cosa sia fattibile dal mese di gennaio in poi, dopo le Festività Natalizie. Nel caso e a tempo debito, ti darò informazioni più sicure e dettagliate. Il libro è stato già presentato con successo in Trentino Alto Adige e sarà presentato sicuramente anche altrove, data pure la sua importanza e attinenza nazionale. Auguriamo tantissimo successo agli Autori e a questa loro utile creatura!!!…
6 – IL 3 GENNAIO IL LIBRO DELLA SLAUGHTER A SQUILLACE (CZ)
Gli appassionati di questo tipo di Storia identitaria (che abitano nel territorio della provincia di Catanzaro e dintorni, ma volendo, anche oltre) possono soddisfare le proprie curiosità riguardo i temi attinenti alla “Calabria Prima Italia” partecipando, nel pomeriggio di mercoledì 03 gennaio 2024 (in pratica fra meno di un mese) nella Sala Consiliare del Municipio di Squillace, alla presentazione del libro “Calabria la prima Italia” della scrittrice americana Gertrude Slaughter appena pubblicato con la traduzione italiana di Sara Cervadoro dall’editore Giuseppe Meligrana di Tropea (VV). L’incontro è voluto e curato dall’assessore al turismo e alla programmazione, dott. Franco Caccia, che è tra i promotori del locale “Centro Studi e Ricerche sulla Prima Italia” istituito con delibera della Giunta comunale nell’aprile 2021.
Alla relazione del filosofo e scrittore Salvatore Mongiardo (direttore scientifico di tale Centro Studi) seguirà un dibattito. Sarà presente l’Editore che darà al pubblico la possibilità di acquistare copie del libro “italiano” della Slaughter, di cui abbiamo descritto i contenuti in precedenti “Lettere a Tito” e note-stampa diffuse da vari siti giornalistici web. Tale volume è il n. 10 della Collana “Tropiensia” (Fonti e documenti) fondata dal compianto professore dell’Università della Calabria Pietro De Leo (deceduto nello scorso mese di luglio 2013) cui ho accennato, evidenziandone la foto, al paragrafo 2 della precedente << https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-507-la-calabria-prima-italia-di-alessandra-depiro-erede-di-re-alessandro-il-molosso-morto-nel-331-a-c-a-pandosia-di-cosenza/ >> di giovedì 7 dicembre 2023. Spero che i nostri lettori facciano un utile passa-parola e che in tanti vogliano partecipare all’incontro dell’imminente mercoledì 03 gennaio a Squillace, in Piazza Municipio 1.
7 – UN LIBRO DI SUOR MIRELLA MUIA’
Evidenziando in questa “Lettera n. 508” taluni libri, ho pure il piacere di segnalare che sabato 16 dicembre 2023 nella Sala Zeus del Museo Archeologico di Agrigento, alla conclusione dell’assegnazione del Premio internazionale Empedocle, avrà luogo un recital musicale basato sul poema “Empedocle” scritto da Suor Mirella Muià (originaria di Siderno RC e sorella del nostro prezioso amico neo-badolatese Franco). Costei da molti anni vive nell’Eremo dell’Unità di Gerace (RC) da Lei fondato dopo aver lasciato la mondanità e l’Università della Sorbona di Parigi. Tale poema narrativo è stato pubblicato in Italia dall’editore Lyriks di Cittanova RC (info@lyriks.it). Ad interpretare un testo davvero molto impegnativo sarà l’attore Gaetano Aronica (noto per aver lavorato con grandi registi, come Giuseppe Tornatore). L’accompagnamento sarà affidato alle musiche originali del maestro Marco Palmisano.
Il poema “L’Empedocle” di suor Mirella Muià tratta una figura che assurge a simbolo di chi cerca Dio. La sua è una visione moderna del grande pensatore presocratico (vissuto nell’antica Akragas, attuale Agrigento, nel quinto secolo a.C.) per riflettere sull’urgenza di guide spirituali e sul desiderio di amore che anima la fede vera. Così il filosofo Empedocle è assunto anche quale simbolo dell’incontro libero e sincero (senza retropensieri) tra diverse culture e tra lettura spirituale e filosofica della vita. Suor Mirella Muià ha finora pubblicato numerosi libri d’alta spiritualità con lo stesso editore Lyriks (Via Vincenzo Zito n. 85 – 89022 Cittanova RC tel. 0966-046336).
8 – RECENTI LIBRI DI ANTONINO PICCIANO
Caro Tito, è sempre un piacere, poi, segnalare le più recenti pubblicazioni a stampa del mio amico di lunga data Antonino Picciano (molisano di Battipaglia – SA), medico appena andato in pensione. Egli è così tanto generoso che promuove e cura pure libri per altre persone, le quali hanno significato così tanto, nella loro umiltà e silenziosità, da non poter essere trascurate e lasciate al silenzio. Come per l’artista Nicola Lanese di Isernia. Assai bello il titolo dato a questa edizione, stampata e diffusa da Amazon, lo scorso mese di giugno 2023 … L’ARTE GUARDA NELL’INTIMO.
L’altro recente figlio spirituale di Antonino Picciano (che ha già dato alle stampe numerosi libri, specialmente raccolte poetiche assai raffinate) è datato ottobre 2023 (edizioni Gedi – Il mio libro) e si intitola I MIEI SCARABOCCHI PREFERITI. Consiste in una raccolta di aforismi e composizioni caratterizzati da colori a volte festosi, pennellate nervose che disvelano le risonanze dell’anima, delineando la precarietà della condizione umana. Cogliamo questa occasione per augurare a questi libri e al suo Autore lunga vita e la più larga diffusione possibile. E ovviamente BUONA PENSIONE al medico che tanto si è prodigato per così tanti anni di professione.
9 – LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI UNIVERSALI HA 75 ANNI
Proprio oggi, domenica 10 dicembre 2023, ricorre il 75° anniversario della DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI proclamata dall’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) venerdì 10 dicembre 1948 al Palais de Chaillot di Parigi. Sono molto affezionato a questa DICHIARAZIONE pure perché, nell’estate 1967 (quando avevo 17 anni), ho fatto diverse mostre divulgative sulla piazza del mio paese per alcune domeniche, all’uscita della Messa Cantata delle 10.30 quando c’era più affluenza di fedeli, specialmente di giovani. Ero andato appositamente a Roma, all’allora sede ONU-Italia di Piazza di San Marco n. 51 (accanto a Piazza Venezia e all’Altare della Patria) per prendere tanto materiale da esporre o da distribuire. Da tale DICHIARAZIONE ho tratto l’idea e dato base ai valori del “mio” gruppo musicale “Euro Universal” (attivo proprio dal 1967 al 1974) i cui componenti vestivamo i sette colori dell’arcobaleno e della pace, dandoci nomi che iniziavano con le sette note musicali e in rappresentanza dei maggiori gruppi linguistici mondiali. Resto ancora ancorato ai valori etici espressi dall’O.N.U. e da tutte le correnti di pensiero universali, già presenti nella nostra “Calabria prima Italia”.
Infatti. sono sempre stato sensibile ai valori umani e sociali che facevano parte della mia educazione familiare, religiosa e scolastica. Fin da bambino sono stato cresciuto nell’etica generosa della mia Terra di Calabria, che poi ho scoperto essere l’antica etica della Prima Italia, risalente all’epoca di re Italo (3500 anni fa circa) e sviluppatasi proprio tra il mio Golfo di Squillace e il Golfo di Lamezia. Un’etica che mi accompagna ancora, nonostante la società e il mondo attuali stiano dimostrando di dimenticarsene, purtroppo realizzando una violenza individuale e sociale così feroce da temere di essere sempre sull’orlo dell’annientamento dell’intero genere umano e del pianeta. Dobbiamo assolutamente intensificare una sensibilità etiche che tenda a salvare il mondo da tutto ciò che è negativo e distruttivo.
10 – SALUTISSIMI
Caro Tito, sono proprio assai lieto di averti descritto un po’ dei nostri corregionali Mauro e Massimo MINNITI alle prese con la loro fatica editoriale della Collana “ANELLI D’ITALIA” di cui abbiamo cominciato a leggere e ad apprezzare il primo volume appena uscito dalla tipografia. Così come sono assai lieto di averti presentato seppure brevissimamente, almeno per conoscenza, altre piccole Opere fresche di stampa come quella più recente di suor Mirella Muià (calabrese jonica) e le due del dottore Antonino Picciano (molisano di Battipaglia). Mi spiace evidenziare il 75° della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani in un tempo in cui infuriano guerre atroci e raccapriccianti come in Terra Santa e suo Mare Nero, ma anche in tantissime parti del mondo per quante taciute; senza dimenticare le violenze private e gli abusi di ogni genere, specialmente la piaga dei femminicidi. Da 26 anni (cioè dal 1997) listo a lutto il mio albero di Natale e il mio Presepe per ricordare e protestare contro le guerre e la violenza. Da allora le Festività natalizie sono assai contenute, sempre pensando a chi sta male e a chi soffre in ogni latitudine di questo Pianeta malconcio e in grave pericolo.
Tuttavia la vita continua e bisogna incoraggiare e sostenere tutti, specialmente i giovani del nostro popolo, il cui presente è già difficile ed il futuro si mostra sempre più incerto in questa spirale di odio nascosto, latente o esplodente. Adesso voglio incoraggiare, in particolare, quei bravi giovani badolatesi che si danno da fare con belle e interessanti iniziative socio-economico-culturali che permettano loro di poter restare nella nostra Terra senza essere costretti ad emigrare. Mi riferisco a quei giovani che, al borgo antico ma anche nella nostra Marina (giovane dei suoi 71 anni perché nata nel 1952) cercano di animare la comunità con iniziative che siano culturali ed identitarie… come ad esempio il simpatico giro di “Catoja e cocipana” (cantine e forni di comunità) come percorsi eno-gastronomici e culturali-identitari.
Un incoraggiamento speciale a quelle persone e alle associazioni che, nonostante le endemiche difficoltà economico-organizzative, riescono comunque a ravvivare il clima sociale e culturale di Badolato e dintorni. Ringrazio e saluto coloro i quali mi tengono al corrente di queste iniziative, in particolare l’assiduo dottore Guerino Nisticò. Noi ci diamo appuntamento alla prossima “Lettera n. 509”. Un caro ed affettuoso saluto a chi ci segue e ci onora di gentili letture e generosi riscontri. Un fraterno abbraccio,
Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)