Le guerre sono come le ciliegie…


…una tira l’altra. Ripassate la storia universale, e vedrete se non è così. Anche la guerra di Troia, iniziata per futili motivi, dopo un poco coinvolse direttamente, sull’Olimpo, tutti gli dei divisi in due parti, e, tra i mortali, l’intera Anatolia, le Amazzoni, i Traci, e gli Etiopi, che, per strada, si batterono contro i Solimi: attenti ai Solimi, e mi capisco da me, se no l’algoritmo mi banna per un mezzo secolo. Dopo Troia, i reduci finirono da tutte le parti: Enea, in Sicilia e Lazio; Menesteo fondò Scillezio, eccetera.

 Ovvero, come insegna la saggezza popolare calabrese, “i cosi longhi diventanu serpenti”. Dopo un anno dall’inizio della guerra sul Don, alcuni si stanno schierando se non pro, certo non-contro la Russia. Alcuni che non sono Monaco o lo Stato Artico fasullo con sede a Catanzaro, ma la Cina e l’India e l’Iran, per un totale di circa quattro miliardi di persone, metà della popolazione mondiale. Da notare che India e Cina, nei decenni passati si sono spesso sparate addosso; e oggi fanno una strana amicizia.

 L’UE invece annaspa tra divisioni interne, con a giorni alterni ora promesse di carri armati (addirittura venti vecchiotti veicoli!) e persino di aerei. Nota militare: per imparare a guidare un carro servono mesi di pratica; per pilotare un aereo, almeno tre anni: quindi, se mandassimo areoplani, dovremmo mandare anche i piloti, e così entrare in guerra. Attenzione all’art. 11, che è abbastanza lungo per iniziare vietando la guerra e finire obbligandoci a farla con altri, per esempio la NATO: leggetelo tutto, e non solo cinque parole! Quando tutto manca, c’è sempre il 52: leggetelo

 La Morte è sempre in agguato: ma di tutti i modi che ci sono per trapassare, tra i meno logici c’è defungere per mantenere dei confini tracciati da un certo Kruscev; offro una cena a chi se lo ricorda di nome e faccione. Meno che meno, per far entrare l’Ucraina in una NATO da cui, personalmente, non vedo l’ora che esca l’Italia. Ragazzi, votare non significa votarsi: non so se sono stato chiaro.

 Nessuno fa niente di serio, perché nessuno fa “l’onesto sensale”, come disse di se stesso Bismarck nel 1878, quando l’Europa rischiava una guerra a sangue per una “Questione balcanica” che non meritava nemmeno un mal di testa, altro che un massacro. Disegnò i confini, il ferreo Otto, e salvò la pace fino al 1914, quando lui era fuori dalla politica da un quarto di secolo. Perché lo fece? Non certo per pacifismo generico, ma perché aveva appena creato l’Impero di Germania (1871), e una qualsiasi guerra poteva mettere in pericolo il neonato e non ancora saldissimo organismo. E invece nel 2023 stiamo assistendo alla gara di chi cerca di piluccare di più o soldi o spazi.. o, nel caso di Macron, atteggiarsi a Napoleone della domenica per salvarsi alle prossime elezioni.

 In questa condizioni, non c’è un “sensale”, cioè un mediatore autorevole e credibile. L’ONU, come dal 1021, è una piazzetta di chiacchiericcio. L’UE politicamente non esiste. Altri? Ci sarebbe la Chiesa, ma a oggi 26 febbraio nulla sta facendo per un’azione sopra le parti. I pacifisti e marciatori, per altro pochi, non spostano un et.

Ulderico Nisticò