Solo pochi trafiletti per fare appunto chiarezza sulle ferrovie borboniche. Il nullafacente e per niente fulmine di guerra Garibaldi, praticamente un inetto parassita, arrivato in Sicilia decreta subito la costruzione di alcune linee ferrate per dare lavoro e possibilità di spostamenti moderni a queste popolazioni (dice lui).ma voi avete mai sentito parlare dell’accordo che Garibaldi fece con la società livornese Adami Lemmi prima addirittura che partisse con i suoi diseredati delinquenti alla volta di Marsala? Il banchiere Adriano Lemmi finanziatore egli stesso della spedizione dei mille assassini pagò ad Agostino Bertani da Milano mazziniano (figurati) e collaboratore di Garibaldi in sicilia una tangente di 4 milioni di franchi,chissà quanto spetto’ all’eroe dei due mondi, (si eroe) magari ladro di cavalli in effetti aveva il segno distintivo di questo suo malaffare un orecchio mozzato pratica diffusa in sud America. La costruzione di questa speculazione che di patriottico boh voi ci vedete qualcosa di patriottico fece si che la stessa ossatura del progetto ferroviario fosse inadeguata ed inutile e ancora oggi paghiamo le conseguenze.il pensiero colonialista pensò a creare solo assi di congiunzione nord sud e non a rivalutare il contesto peculiare economico del territorio.l’Italia del nord si apprestava a diventare il fulcro dei poteri mentre il regno delle due Sicilie motore pulsante della penisola era relegato ad un ruolo secondario e periferico.il mio grande rammarico è quella spinta controrivoluzionaria che si è esaurita troppo in fretta, serviva più coraggio non capacità quelle erano una realtà consolidata.
Ezio Leonardi
ARTICOLO CORRELATO
Facciamo chiarezza sulle ferrovie borboniche e dintorni