Il Dogma dell’Assunta è stato proclamato nel 1950, ma era molto più antica la devozione popolare, non ostacolata dalla Chiesa; anzi in Calabria moltissime cattedrali e chiese importanti sono intitolate, ab immemorabili, a Maria SS. Assunta in cielo. Accadde di frequente, e in particolare all’Immacolata, come altra volta diremo, che la fede del popolo precedesse persino la Dottrina. La devozione era presente in tutto l’orbe cattolico: Assuncion è un nome femminile molto comune nei Paesi di lingua spagnola; e quello della capitale del Paraguay. L’Assunzione è venerata anche dagli ortodossi.
Si ritenne che la Madre di Dio, tale (Θεοτόκος) proclamata dal Concilio di Efeso del 431, fosse esente, come dal peccato originale, così dalla morte corporale. La Tradizione insegnava che Maria, affidata da Gesù al discepolo Giovanni Evangelista, si addormentò (κοίμησις, dormitio Virginis), e venne condotta in cielo in corpo e anima.
È significativa l’iconografia dell’Assunzione, che, studiando alcune immagini qui vicine possiamo definire cinematografica, in crescendo ottico e ascesi: Maria dormiente in primissimo piano; gli Apostoli; gli Angeli; Cristo; Dio. Ricordiamo l’Assunzione della Cattolica di Stilo, in cui Maria appare in fattezze di nobildonna medioevale, ornata dei gigli degli Angioini, il che consente di ipotizzare una datazione 1266-1442; e il bel quadro nella maestosa Collegiata di Cropani, che è intitolata all’Assunta.
La devozione popolare si esprimeva, almeno qui nel Golfo di Squillace, con una consuetudine delle donne: la “fadda d’a Madonna”; una striscia di lino o cotone, su cui ogni giorno dell’anno, dopo un’Ave Maria, s’intrecciava un nodo; per recitare tutte le Ave Maria, il giorno dell’Assunta. Se ne conserva ancora qualche testimonianza.
Dai borghi collinari e interni si svolgevano processioni di tutta la popolazione verso i piani e anche la spiaggia. Lo si fa tuttora a S. Andrea, dove si ammira la chiesetta bizantina del Campo, con resti di affreschi: all’alba una confraternita recita l’Officium latino.
Il corteo era anche una festa. I più coraggiosi si tuffavano in mare, ma si avvertiva di stare molto attenti, per il rischio di morire. È un esempio di sincretismo e ricordo di riti di stampo precristiano?
In età romana, infatti, l’1 agosto (Kalendis Augustis) era la festa detta Feriae Augusti, istituita dall’imperatore Ottaviano (in Occidente, 42 a.C. – 14 d.C.), e sua festa quando, dopo la morte, venne proclamato Divus Augustus. I lavoratori porgevano auguri ai padroni, e ricevevano dei regali. La ricorrenza continuò fino a divenire festa civile nello Stato Pontificio, però trasferita il 15 per farla coincidere con l’Assunta. È ricorrenza civile e vacanza in Italia dal 1931, con l’usanza della gita fuori porta o al mare.
Le due feste, senza affatto contrapporsi, sono dunque una sola. Auguri.
Ulderico Nisticò