Proverbio calabrese, molto saggio: “Cui non favrica e cui non marita, non sapa chi esta a vita”. Sorvoliamo sulle difficoltà di combinare e organizzare un matrimonio, e soffermiamoci sul fabbricare. E invito a tutti a immaginare la differenza siderea che passa, in Italia, tra stanziamento e soldi; e se poi ci si mettono le trappole (in dialetto, “catriche”) della burocrazia…
Riassumendo: i lavori in corso sul Corso sono andati in ferie estive prolungate; poi in mezze ferie autunnali; poi i commercianti (beh, qualche commerciante) hanno protestato, e via la rincorsa dei lavori del Corso; ed ecco dal 26 novembre le ferie natalizie anticipate e prolungate.
Alla data odierna del 29 novembre, il Corso non è finito, ma le ferie consentono di praticarlo… con molta attenzione; e, senza le necessarie e antipatiche transenne, stiamo tornando a passeggiarci sopra. Stando alle logiche previsioni, lo passeggeremo almeno fino a gennaio.
Ho voglia di linguistica, dialettale e no. Secondo voi, un luogo si può “passeggiare”, transitivo? secondo voi, non so; secondo padre Dante, sì: “i passeggiati dossi”.
Che faremo, passeggiando? Scambieremo qualche idee; spettegoleremo; persino parleremo di politica; e intanto daremo un’occhiata alle vetrine, e forse qualcuno persino comprerà.
Infatti, passeggeremo a piedi e non in auto: volenti o nolenti, i lavori sospesi non consentono traffico veicolare; progetto o non progetto, i viziatissimi cittadini della Perla dovranno camminare a piedi; e perciò deporre l’antico vizio di andare in auto anche sotto casa, con gomito d’ordinanza al finestrino abbassato.
Forse i commercianti, in questi prossimi due mesi di Corso pedonale, cominceranno a capire che gli affari non dipendono dai parcheggi, ma da questi fattori:
– se la merce c’è;
– se è di qualità e appetibile;
– se i prezzi sono giusti;
– se gli esercenti e commessi sanno fare il loro mestiere.
Se uno vuole comprare, arriva trafelato, anche se dovesse strisciare sotto i reticolari come successe a me in addestramento; se no, non entra in un negozio manco se lo pagate voi! E va a Davoli, eccetera.
Conclusione: questa sperimentazione più o meno forzata servirà a prendere la decisione definitiva; per quanto mi riguarda, lo sapete e lo ripeto, voglio il Corso totalmente pedonale h 24, 365 giorni l’anno; nel 2020, 366 perché, ahinoi, è bisestile.
E il traffico? Ma chiamate un ingegnere specializzato, e vi risolve il problema. Uno bravo.
Ulderico Nisticò