L’ANP (Sindacato dirigenti scolastici) sul dimensionamento scolastico provincia di Catanzaro


E’ bene sgombrare fin da subito il campo da equivoci: l’ANP in sede nazionale e locale ha salutato favorevolmente un riassetto razionale e stabile del sistema scolastico e della sua dirigenza che prenderà il via dall’a.s. 2024-25, con la certezza che con le nuove norme le scuole intese come luoghi in cui si effettua il servizio di istruzione rimarranno dove sono, nella misura in cui sono, e continueranno a funzionare come previsto.

Ciò che cambierà, anche per la provincia di Catanzaro, sarà il numero e la dislocazione delle dirigenze scolastiche, che non tutte le scuole oggi possono avere: alcune di esse (8) nell’a.s. 2023-24 hanno un dirigente reggente. Dall’anno scolastico 2024-25 le reggenze, invece, spariranno e ogni scuola, indipendentemente dal numero degli alunni che le frequenteranno, avrà un dirigente stabile (ed un DSGA).

Stabilità che non può aversi con la reggenza, che un anno tocca ad uno e l’anno successivo ad un diverso dirigente. Dirigenti scolastici che, nel corso dei due incarichi cumulativi nello steso anno, avendo due diverse scuole cui badare, devono necessariamente moltiplicarsi per due per gestire “due di tutto”: due consigli di istituto, due collegi dei docenti, due diversi bilanci con due diversi insiemi di finanziamenti e progetti, due diversi piani dell’offerta formativa, due PNRR, due contrattazioni integrative da fare con due diverse compagini sindacali con cui trattare, due piani di attività del personale, due diverse attitudini e capacità professionali del suo principale collaboratore amministrativo il DSGA, diverso nelle due sedi, due diversi staff di collaboratori, etc.

Tuttavia, come organizzazione sindacale più rappresentativa dei Dirigenti scolastici della provincia di Catanzaro, non possiamo che essere fortemente preoccupati e sconcertati dalle notizie che ultimamente stanno filtrando dalle segrete stanze della provincia di Catanzaro, da cui non si può che ricavare la netta sensazione che gli apprezzabili e condivisibili “Indirizzi regionali per la definizione del dimensionamento della rete scolastica e per la programmazione dell’offerta formativa – Linee Guida per il triennio 2024-25 / 2026-27”, approvati dalla Regione Calabria, non siano stati tenuti in alcun conto dal Consiglio provinciale di Catanzaro, anzi scientemente si è deciso di intraprendere una direzione opposta.

Nella Premessa delle citate Linee guida, si ribadiscono alcuni concetti che non trovano riscontro né nella bozza di dimensionamento della provincia di Catanzaro, forse fatta circolare ad arte,  né nei comportamenti di chi ha la paternità di detto ipotetico piano.

Forse, per chiarire meglio quanto affermato, è opportuno mettere in risalto alcuni passaggi delle Linee guida regionali che la Provincia di Catanzaro ha completamento disatteso, anzi calpestato:

1. “Costituire Istituzioni scolastiche integrate e radicate sinergicmete nel territorio, funzionali ed efficienti dal punto di vista amministrativo-manageriale”.

La provincia di Catanzaro sta per partorire un piano di dimensionamento che rischia di calpestare i più elementari aspetti organizzativi, manageriali e pedagogici e che, per come prospettato, non garantisce funzionalità e qualità dell’offerta formativa, di cui il territorio catanzarese ha fortemente bisogno.
Anzi, non si sa con quale logica e con quale coraggio, si vuole creare una sorta di Cerbero (mostro a tre teste) accorpando Liceo classico “Galluppi”, l’Istituto De Nobili e il Convitto nazionale “Galluppi”, per poi decidere di non intervenire su Istituti con 400 alunni; inoltre, si prospettano accorpamenti di istituti molto complessi per eccessivo numero di alunni (ben oltre 1.500) e numero di plessi, con un tessuto socio-economico degradato e preoccupante, con fenomeni di micro e macro criminalità, dove la dispersione scolastica è ampiamente sopra la media regionale, etc.

2. “Le Province e la Città Metropolitana di Reggio Calabria: – attivano la concertazione territoriale (comma 66 dell’art. 1 L. 197/2015) con l’organizzazione di Conferenze d’ambito che prevedono la partecipazione del Presidente della Provincia o un suo delegato, che le presiede e le convoca, dei Sindaci dei Comuni ricadenti nell’ambito territoriale di riferimento o loro delegati, del Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale o un suo delegato, dei Dirigenti scolastici o loro delegati”;

La provincia di Catanzaro (unica tra le province calabresi), forse colpita da sindrome di onnipotenza, ha ritenuto di non indire neppure una conferenza di servizio (come previsto dalle Linee guida regionali) con coloro che, di fatto, dovranno gestire le Istituzioni scolastiche, cioè i Dirigenti scolastici, che sicuramente in materia di razionalizzazione della rete scolastica non prendono lezioni da nessuno; tanto meno da chi sta predisponendo un piano di dimensionamento che risponde a logiche e dinamiche facilmente intuibili, che possono appartenere al mondo della politica, ma certamente non a quello della scuola.

3. “Acquisiscono le osservazioni dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria”.

Catanzaro è l’unica provincia che ha ritenuto di non coinvolgere le OO.SS. di settore convocando un tavolo tecnico di concertazione, né per dovere né per cortesia “istituzionali”; OO.SS. che forse più di altri, insieme ai Dirigenti scolastici, possono vantare rispetto ad alcuni decisori politici una solida competenza in materia di dimensionamento e un’approfondita conoscenza delle realtà territoriali scolastiche.

La ratio del presente comunicato stampa dell’ANP, sindacato maggioritario dei dirigenti scolastici sia a livello nazionale che della provincia, è da ricercarsi esclusivamente nella rivendicazione del nostro diritto, riconosciuto dalla Linee guida della Regione Calabria,  di essere coinvolti ed ascoltati come Organizzazione sindacale e come Dirigenti scolastici e di offrire all’Amministrazione provinciale di Catanzaro il nostro responsabile contributo in tutte le sedi, senza “chiamarci fuori” come altri hanno già fatto, affinché l’obiettivo di un razionale “Piano di dimensionamento” sia conseguito, senza preclusioni ideologiche e con spirito di collaborazione.

L’auspicio finale che la Provincia di Catanzaro, prima del 15 ottobre p.v., voglia dare voce anche ai DS della provincia ed alle OO.SS. per evitare rischio che il Piano di dimensionamento 2024-2027 sia foriero di difficoltà gestionali con effetti negativi sull’efficienza e sull’efficacia del servizio scolastico.

Il presidente
Struttura ANP di Catanzaro
Domenico A. Servello