Attenti, non è un refuso: ho scritto proprio 6 ottobre, e non 7. Del 7 parlerò domani, celebrando il mio 7 ottobre, che è la Madonna del Rosario e la battaglia di Lepanto del 1571.
Torniamo al 6. Troppi giornali e politici commentano come se in data 6 ottobre 2023 regnassero pace e felicità a Gaza, a Tel Aviv, in Galilea, in Libano, in Siria, nel Mar Rosso, in Iraq, in Iran… e come se, all’improvviso…
E invece non fu niente all’improvviso. Senza scordare che Abramo, appena arrivato da Ur dei Caldei, ottenne sì l’ospitalità di Melchisedech sovrano e sacerdote di Gerusalemme (di che stirpe fosse, non lo so, ma certo di Abramo non era parente; e Melkart era una specie di Ercole di quelle parti), trovò una guerra di cinque re contro quattro re, e ci s’infilò subito; e mi servirebbero decine di articoli per raccontare tutto il resto da quattromila anni…
…finché dal 1187 il Saladino non impose una pace che durò fino al fatale 1917, conquista britannica di Gerusalemme, e dichiarazione Balfour sul “focolare ebraico”. Da allora, il 1929, il 1936, il 1947, il 1956, il 1974… e da allora si perde il conto.
Il 7 ottobre 2023 è uno dei tantissimi episodi. Fino a oggi 6 ottobre 2024, non devo elencare qui i massacri reciproci e i razzi da ambo le parti. Da ambo le parti.
Intanto si palesa l’evidente inesistenza dell’ONU, ente inutile e costoso, e paradiso delle belle parole in libertà; mentre l’Europa (dis)Unita ci dorme sopra; e gli USA sono in mano a un presidente non uscente ma uscito… dai piedi dei suoi amici, e che un giorno manda tonnellate di armi allo Stato d’Israele, e il giorno dopo invoca la pace.
Basterebbe smettere di armare i contendenti. Mi pare molto improbabile che i giganteschi carri dello Stato d’Israele siano fabbricati negli agricoli kibbutz, e lo stesso per i missili di Hamas. Se si vuole la pace, bisogna impedire ad entrambi di fare la guerra. Vero che “furor arma ministrat”, ma una cosa sono le pietre, altra le bombe. In attesa che la smettano anche con i sassi, iniziamo a farli smettere con gli esplosivi.
Ecco cosa penso io del 6 ottobre 2023.
Ulderico Nisticò