Struggente, passionale e feroce. Il cui fascino è esercitato su tutti coloro che le stanno vicino. Senza pietà. Come un maleficio che porta sofferenza, dipendenza e morte. È stata un’interpretazione magistrale quella che la bravissima Lina Sastri ha regalato al pubblico del Teatro Grandinetti di Lamezia Terme, nella rappresentazione de “La Lupa” di Giovanni Verga. L’eclettica artista napoletana, che è salita sul palco insieme a Giuseppe Zeno (nei panni di compare Nanni), Eleonora Tiberia (Gnà Mara figlia della Lupa), Enzo Gambino (Malerba), Clelia Piscitello (zia Filomena), e i quattro giovani contadini Simone Vaio, Giorgio Musumeci, Valeria Panepinto e Giulia Fiume, ha catturato l’attenzione del pubblico arrivato da ogni angolo della Calabria, per questa esclusiva regionale inserita nell’ambito della rassegna “Vacantiandu – Città di Lamezia Terme”, diretta da Nicola Morelli, Walter Vasta e Sasà Palumbo.
Bella, intensa, passionale. Che non tiene conto dei pregiudizi della gente. Sul palco un’alternanza di luce e ombra, di sole e luna, che scandiscono la frenesia dei dialoghi e i silenzi drammatici, in un unico atto, di un’ora e dieci minuti. La straordinaria Lina Sastri, che canta anche una canzone in napoletano dedicata al suo amato, riesce ad ipnotizzare gli spettatori, che per tutta la durata dello spettacolo non hanno tolto lo sguardo dalla protagonista assoluta di una pièce, che di certo rimarrà nella storia del teatro. Lina Sastri è stata infatti l’unica attrice capace di interpretare Gnà Pina, dopo la grandissima Anna Magnani che lo fece nel 1965 con la regia di Franco Zeffirelli. Gnà Pina è innamorata del giovane Nanni, che però non ammette il suo amore perchè pensa a sistemarsi e ad avere “la roba”. Per questo, la donna rinuncia a tutti i suoi averi per darli in dote alla figlia, costretta a sposare controvoglia proprio Nanni, che è uno spiantato, senza mezzi economici per permettersi di mantenere una moglie. Struggente la violenta lite tra madre e figlia per lo scandalo che tutto il paese conosce e sottace: ovvero che Nanni è marito della giovane e amante della suocera convivente. Gnà Pina diventerà una persecuzione per Nanni, che nel frattempo ha avuto anche un figlio, al punto anche alla fine, l’uomo decide di ucciderla. Così il dramma finale: Nanni uccide a colpi d’ascia la Lupa. Tantissimi gli applausi che il pubblico ha tributato alla bravissima artista e anche a tutti gli attori, di grandissimo livello. A fine spettacolo, i direttori artistici Nico Morelli, Walter Vasta e Sasà Palumbo hanno consegnato a Lina Sastri la maschera rossa che rappresenta la rassegna teatrale 2016.