Attenzione, in città circolano soldi falsi. E’ la raccomandazione più diffusa in questi giorni, da parte di negozianti che hanno avuto la ventura di imbattersi in denaro contraffatto.
L’ultima segnalazione proviene da un market del centro. “Il 5 gennaio – riferisce la cassiera- Un signore ha riempito un carrello di spesa e poi mi ha pagato con una banconota da 100 euro. Quando l’ho inserita nel dispositivo di riconoscimento, questo ha segnalato il falso. Quindi ho dato la banconota al titolare, il quale l’ha conservata e provvederà al più presto a consegnarla alla polizia”.
A quanto ci riferisce la donna, non è la prima volta che le capita di trovarsi davanti dei soldi falsi. “Anche prima di Natale- dice- un cliente ha pagato con 50 euro falsi”.
La probabilità di incorrere in situazioni del genere aumenta durante le feste, specialmente a Natale, quando nei negozi c’è più confusione del solito, per cui il livello di attenzione si abbassa dinanzi alla circolazione dei soldi falsi.
Risale a dicembre, infatti, l’arresto di tre persone di Cosenza che circolavano con 3000 euro falsi, in pezzi da 10, 50 e 100 euro, nascosti nel cambio dell’automobile. Pochi giorni prima, era stata arresta una banda che spacciava solti falsi tra la Calabria e la Puglia.
Ma il fenomeno, a quanto pare, è presente anche nei normali giorni feriali. Sono molti, a Lamezia, coloro che testimoniano di essersi trovati involontariamente tra le mani monete o banconote false.
Una professionista di Lamezia riferisce di aver introdotto un euro in un distributore di caffè, ma di esserselo visto rifiutare ripetutamente dalla macchinetta. Dopo aver osservato attentamente la moneta e, soprattutto, dopo averla messa a confronto con un’altra uguale, la donna si è accorta che le due monetine, in effetti, erano diverse; quella “sospetta” aveva un colore rossastro, anziché dorato, e inoltre non presentava zigrinatura sul bordo. Evidentemente, si trattava di un falso.
Il fenomeno pare sia molto diffuso a Lamezia, stando ai racconti di commessi e titolari di esercizi commerciali. I più esposti al pericolo, infatti, sono proprio i commercianti, i quali per evitare spiacevoli inconvenienti di questo tipo tendono a preferire pagamenti digitali, soprattutto in presenza di somme importanti.
La proprietaria di un noto negozio di abbigliamento racconta che una cliente abituale avrebbe pagato con una banconota da 50 euro risultata “non regolare” al controllo eseguito attraverso l’apposita macchinetta. Mentre la cassiera di un supermercato riferisce di aver dovuto rifiutare spesse volte banconote false, soprattutto pezzi da 20 euro.
Tempo fa, il titolare di un noto pub di Lamezia “Il cavallino bianco”, aveva esposto su una parete del locale due banconote contraffatte, rese inutilizzabili dalla scritta “falsi”, che qualche avventore gli aveva rifilato.
Una domanda dunque, nasce spontanea. Come si fa a riconoscere una banconota contraffatta? E, non da ultimo, cosa si deve fare se capita incidentalmente di maneggiare soldi falsi? “Qui da noi, a dire il vero, non pervengono molte denunce in tal senso, forse perché chi incappa in una moneta falsa preferisce gettarla via- dicono le forze dell’Ordine- Sicuramente, il maggior numero di falsi riguardano banconote da 20 e monete da due euro. A far nascere sospetti sulla regolarità di una banconota sono, in genere, la mancanza di filigrana e la diversa consistenza della carta, piuttosto grezza. Le monete false, invece, presentano un colore molto intenso dell’oro e una zigrinatura poco evidente. Si tratta, in realtà, di imitazioni piuttosto marchiane. Anche a guardar bene i disegni, si nota che sono riproduzioni mal fatte, realizzate per lo più in Campania o in Puglia, dove diversi falsari sono già stati arrestati. La cosa da fare se si hanno dei sospetti su una moneta o su una banconota è portarla subito alla Polizia, che provvederà al sequestro. Segue, quindi, un accertamento da parte della Scientifica di Rc e poi la consegna alla Banca d’ Italia per la distruzione”.
La via migliore da seguire, dunque, è quella dell’onestà. “Quando ci si trova dinanzi a situazioni del genere- mettono in giardia le forze dell’ordine- risulta fondamentale dimostrarsi corretti, nonostante il rischio di rimetterci dei soldi di tasca propria. Se c’è il minimo dubbio sulla validità di una banconota, mai e poi mai cercare di spenderla, perché si commette un reato punibile per legge”.
Antonella Mongiardo