L’Alitalia, ovvero tre branchi di incapaci, anzi quattro


 La triste e buffa vicenda dell’Alitalia si trascina, tra toppe e rattoppi, da anni, e ora sembra giunta al collasso definitivo: il piano del governo per salvare il salvabile viene respinto da un referendum dei dipendenti, i quali, sulla scia di una moda di cui il 4 dicembre è il più solare esempio, sanno dire solo no!

 Che diceva, il governo? La cosa più ovvia: se l’Alitalia è in stato comatoso, e prossima al fallimento, bisogna subito ridurre le spese, con degli esuberi, ovvero licenziamenti garantiti, e con la riduzione delle retribuzioni. Sappiamo che l’Alitalia, come tutti i carrozzoni degli anni 1970-90, ha infiniti dipendenti in più del necessario e utile. Sappiamo che gli stipendi sono esageratamente alti, più immani privilegi. Figuratevi se i viziatissimi dipendenti erano disposti a stringere la cinghia!

 Persino i sindacati si erano rassegnati a un accordo per un tentativo. Ma stanno dimostrando la loro mancanza di autorevolezza, e i loro iscritti non se li filano proprio. Che ci stanno a fare? Ah, già, a beccarsi un salario.

 Insomma, tre branchi d’incapaci: governo, sindacati e dipendenti. Il risultato è che l’Alitalia finirà commissariata, cioè messa in liquidazione, venduta…

Nessuno dei tre branchi di inetti ha pensato a qualche rimedio in positivo, come l’altrettanto ovvio aumentare le entrate. Come fa ad aumentare le entrate, una compagnia di aeroplani? Ma volando, no? Cioè vendendo biglietti, incentivando la clientela, offrendo occasioni… Eh, se compagnie riescono a vendere biglietti a pochi euro e non falliscono, anzi, lo può fare anche Alitalia. E non serve un caffè portato da quattro persone a passeggeri che stanno seduti cinquanta minuti.

 Caffè costoso più del caviale. Un volo Alitalia da Lamezia a Milano, ci vuole un mutuo, se uno se lo paga davvero di tasca; e, infatti, volano solo politici e impiegati, cioè quando paga la Regione; io, quando il biglietto me lo passava la RAI. Altrimenti, un volo a basso costo si trova con un clic.

 C’è dunque un quarto branco di inetti, e sono gli amministratori dell’Alitalia.

 Giudizio finale: la storia dell’Alitalia è un altro disastroso modello dell’assistenzialismo demosocialcomunsindale; e una prova che la corruzione è morale, prima che politica o giudiziaria.

 Una conclusione regionale: Oliverio e Viscomi si sono sbracciati, e hanno speso un pacco di denaro per tenere a Reggio due tisici aerei di un’Alitalia che forse tra un mese non ci sarà più. Davvero due volponi!

Ulderico Nisticò


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