Lo schema di regolamento in materia di ascensori approvato ieri dal Consiglio dei ministri non contiene la norma – che era invece presente nel testo proposto qualche mese fa dal Ministero dello sviluppo economico – con la quale si prevedeva l’obbligo di eseguire una serie di costosi interventi su tutti gli ascensori costruiti prima del 1999 (la cosiddetta “tassa sull’ascensore”).
Lo rende noto Confedilizia, che aveva individuato e fortemente contestato la disposizione, chiedendone l’eliminazione.
«Diamo atto al Presidente del Consiglio e al nuovo Ministro dello sviluppo economico – dichiara il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa – di aver varato un provvedimento attento alla sicurezza dei cittadini, ma privo di inutili e costosi adempimenti aggiuntivi per la proprietà, già pesantemente provata dalla congiuntura economica e dall’imposizione fiscale».
Dello stesso avviso è Sandro Scoppa, presidente di Confedilizia Catanzaro, il quale rileva altresì che: «è stata scongiurata l’approvazione di una norma che, imponendo una verifica straordinaria sugli ascensori esistenti nonché una serie di interventi sugli impianti, avrebbe comportato oneri gravosissimi per tutti i proprietari. Senza che ciò – come pure detto nei precedenti comunicati di Confedizia – poteva considerarsi giustificato da reali esigenze di sicurezza, essendo queste ultime ampiamente garantite dai frequenti e rigorosi controlli obbligatori già previsti dalla legge».
«Piuttosto – aggiunge ancora il medesimo presidente – un esame obiettivo della realtà induce a considerare necessari interventi di detassazione e non solo per il comparto immobiliare, soprattutto nei suoi elementi più fragili, come il non residenziale, e per affrontare in modo strutturale il dramma dell’incessante moltiplicarsi di locali commerciali vuoti e abbandonati, che ha colpito anche la città di Catanzaro».